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Roma. Rinviato lo sfratto legato ai Piani di zona, ma la truffa rimane

La truffa operata ai danni degli abitanti romani nei piani di zona non smette mai di stupire, verrebbe da dire, sentendo e toccando con mano le vicende in cui sono incappate migliaia di famiglie (si calcolano circa 200mila nuclei familari nella sola capitale).

L’ultima in ordine cronologico ha del paradossale. Parliamo di un lavoratore che per stare vicino ai propri cari nel 2012 decide di prendere in affitto una casa in via di Monte Stallonara, peraltro a prezzi quasi da centro storico, periferia ovest di Roma immediatamente fuori il raccordo anulare, a due passi da Malagrotta 1.

A seguito dei normali e regolari pagamenti effettuati con Rid bancario, la mancata consegna della registrazione del contratto da parte del proprietario sfocia nella scoperta dell’irregolarità dell’accordo siglato, in quanto l’appartamento da norma non poteva essere affittato.

Infatti, questo è uno dei migliaia inseriti nei Piani di zona (Pdz) la cui esecuzione e gestione hanno reso il diritto all’abitare, e quindi al più generale diritto al reddito con tutte le problematiche che questo comporta, non rispettato.

I Pdz sono uno strumento urbanistico che ha lo scopo di reperire e acquisire aree da destinare alla costruzione di alloggi a prezzi calmierati, con annesse una serie di opere e servizi complementari primari (come fognature o la rete stradale) e secondari (scuole, centri sportivi, aree verdi) da destinare a soggetti con determinati requisiti (reddituali, patrimoniali etc.) che altrimenti avrebbero difficoltà ad affrontare i prezzi di mercato, sia in locazione che in proprietà.

Su queste aree, si capisce bene, la speculazione, come stabilito anche dalla Cassazione, è severamente vietata, ma così non è stato per il caso di Marco (il lavoratore affittuario truffato), avendo il proprietario ricavato una rendita dall’affitto dell’appartamento, violando così il principio che dovrebbe sostenere l’edilizia agevolata.

Risultato? Il proprietario ha dichiarato Marco un’occupante, il quale, nonostante la totale estraneità ai fatti (è il truffato della vicenda!), ora è sotto sfratto.

In risposta all’assurdo che stiamo raccontando, ieri mattina decine di persone (tra amici solidali, attivisti dell’Asia-Usb, giovani, comitati di quartiere, nonché la candidata sindaca per Potere al Popolo Elisabetta Canitano) si sono radunati sotto casa di Marco organizzando un picchetto antisfratto, riuscendo a far rinviare il provvedimento.

Questa è solo una delle tante storie che hanno segnato il destino dei Pdz, e che la neonata pagina pianidizona24.com, fatta dalle stesse persone che la truffa la subiscono sulla propria pelle o che si battono perché giustizia sia fatta, si propone di portare alla ribalta del dibattito pubblico.

Una ribalta che sarebbe decisamente poco edificante per gran parte di quelle autorità pubbliche e “prenditori” privati che sui Pdz, e a cascata sulla vita degli abitanti, hanno costruito potere, consenso, profitto. E che, forse proprio per questo, vale la pena di far emergere.

Di seguito, l’intervista realizzata ieri mattina al picchetto da pianidizona24.

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