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Autostrada Roma-Latina. Una revoca ridicola

Dietro l’ennesimo teatrino di quella ignobile storia infinita chiamata autostrada Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone, si celano i soliti giochetti della politichetta al servizio dei rapaci interessi privati.

Gli ultimi venti anni sono trascorsi con tutti i governi e tutte le Giunte Regionali che tra progetti, varianti, scandali pur di costruire questa grande opera inutile miliardaria, hanno sacrificato la Via Pontina lasciandola nel degrado e nell’insicurezza. Incuranti degli oltre 600 pendolari morti per incidenti e le altre centinaia di feriti e di invalidi.

Venti anni di spot e di bugie diffuse a mani basse per imbrogliare le nostre comunità: dai “cinquantamila posti di lavoro” alla “super Pontina o nuova pontina”, ad “un’opera strategica e di sviluppo”, all’”uscita dall’isolamento di Latina e alla sua sovrapposizione sul tracciato della Pontina”.

Dopo la disastrosa (non) gestione della Via Pontina da parte della Regione e di Astral, che ha peggiorato la situazione, solo il recente ritorno alla gestione statale con Anas ha segnato una migliore manutenzione ordinaria. Tra i soldi spesi prima (sostanzialmente buttati) più quelli di adesso di 137 milioni di euro, è stata superata la soglia totale dei 200 milioni di euro, ribadiamo, per la sola manutenzione ordinaria, che resta drammaticamente insufficiente.

Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’adeguamento in sicurezza che abbiamo chiesto da sempre come unica soluzione definitiva e necessaria: costruzione delle corsie d’emergenza, due corsie per senso di marcia per tutta la lunghezza della Pontina fino a Terracina, adattamento della larghezza delle corsie, dello spartitraffico a norma di legge e dei raggi di curvatura dove la visuale libera è precaria, oltre al rifacimento del fondo stradale.

Torniamo al teatrino.

Il progetto del corridoio integrato intermodale (solo nel titolo senza mai nessun progetto in tal senso) Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone il 3 gennaio 2014 viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Parte l’iter per la gara e l’opera viene assegnata al Consorzio Sis, ma viene impugnata dal competitor Salini Impregilo oggi Webuild, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. La sentenza del 2018, impone di correggere (rifare) il bando di gara e conseguentemente rimandare le lettere d’invito.

Nel frattempo sono cambiati tre governi, tutti con il M5S al suo interno. Alla Regione c’è sempre Zingaretti (PD) grande sponsor della autostrada/bretella e negli ultimi mesi il M5S è entrato in Giunta.

L’approvazione del 17 Dicembre 2020 del Project Review ha comportato piccole e risibili modifiche sul tracciato dell’autostrada Roma-Latina e ha però separato quest’ultima dalla bretella Cisterna-Valmontone, che verrà costruita in house con la nomina del Commissario Mallamò, AD della Astral, che avrà carta bianca nello scavalcare le leggi e le norme, in particolare il nuovo Codice degli appalti, conseguentemente al Decreto Semplificazioni.

Dalla revoca del vecchio progetto, emergeranno quindi le sue fotocopie separate, ma avranno lo stesso mostruoso impatto sociale, ambientale e agricolo. La stessa inutilità per i pendolari. Insomma la devastazione 2.0!

Una domanda ci sorge spontanea: il Consorzio Sis e la Webuild staranno a guardare o si sono messe d’accordo sottobanco per spartirsi la torta? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca (cit.).

I nostri comitati non si sono mai arresi e non intendono farlo ora. Resisteremo fino al ritiro del progetto e alla approvazione delle nostre proposte alternative, che giacciono sul tavolo della Regione Lazio e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (un nome che è tutto un programma!), mentre stiamo elaborando la possibilità di rivolgerci alla Commissione Europea in merito alla compatibilità di questi progetti autostradali con il libro bianco della mobilità.

Intanto sollecitiamo, tra gli altri, un intervento ad hoc di contrarietà, visto l’impatto negativo, della neo Assessora del M5 alla Transizione Ecologica della giunta regionale del Lazio.

 

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