In questi anni di completo abbandono dell’ospedale Forlanini chiuso impropriamente dalla Regione Lazio nel furore dei tagli alla sanità pubblica, le associazioni che si occupano di sanità e beni comuni nei territori hanno avanzato proposte sul riutilizzo a fini pubblici della prestigiosa struttura.
“Infischiandosene di queste proposte, si scopre invece che la Regione ha proceduto in tutt’altra direzione, assecondando come al solito i desiderata della Confindustria del Lazio” denuncia Lisa Canitano, candidata sindaca di Potere al Popolo a Roma.
La città ha scoperto così che all’ex Forlanini nascerà un tecnopolo gestito da una fondazione mista pubblico-privato – sul modello di quanto già avvenuto a Genova – costituita dalle tre università pubbliche della Capitale, da Unindustria e Regione Lazio.
Il Rome Technopole prevede costi per circa 560 milioni fino al 2026, da finanziare con il Recovery Plan. I costi a regime sarebbero tra i 75 milioni e gli 88 milioni l’anno. Come al solito i due terzi sono a carico del ministero dell’Università, 5 milioni dalla Regione e solo 10 da partnership industriali e finanziamenti nazionali ed europei.
“In pratica i “prenditori” laziali arraffano molto ma contribuiscono molto poco” – sottolinea Lisa Canitano – “E’ questa la malattia che uccide da anni la nostra città. Per questo Potere al Popolo chiede di cambiare rotta e di far tornare Roma una Città Pubblica che decida e gestisca le proprie priorità”.
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