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L’Onu chiede al governo di sospendere lo sfratto nel Pdz di Fiumicino

Questa mattina è arrivata ad un inquilino del PdZ di Fiumicino, aderente al comitato delle famiglie vittime della truffa da parte della società costruttrice Cicchetti, la nota dell’OHCHR-ONU, in risposta alla sua comunicazione inoltrata alcuni giorni fa, che chiede al governo italiano la sospensione dello sfratto:

Ai sensi dell’articolo 5 del Protocollo facoltativo, il Comitato, attraverso il Gruppo di lavoro sulle comunicazioni, ha chiesto allo Stato membro ( Italia ) di adottare misure per evitare possibili danni irreparabili mentre il suo caso è all’esame del Comitatoconsistente nella sospensione dello sfratto dall’appartamento in cui lei con la sua famiglia attualmente vive te o in alternativa di fornir vi un alloggio alternativo adeguato alle vostre esigenzein un ambito di una consultazione genuina ed efficace.

Continua la nota: “Allo Stato membro (Italia) è quindi concesso un termine eccezionale di otto mesi. Si prega inoltre di notare che il termine aggiuntivo non si applica alle misure provvisorie la cui attuazione è immediata

Per la seconda volta interviene l’ONU, dopo il caso della giovane mamma di Tor Pignattara alla quale è stato sospeso lo sfratto, ma le istituzioni italiane continuano ad ignorare il tema del diritto alla casa nel nostro paese e proseguono a emanare norme volte a punire i settori più deboli della nostra società, ai quali viene negato questo diritto.

Per la prima volta però l’OHCHR affronta il tema della truffa dei piani di zona in quanto tale, infatti le famiglie di Fiumicino sono state vittime dell’imbroglio portato avanti dalla soc. Cicchetti che ha fatto pagare illegalmente le case agli inquilini (il piano era inizialmente destinato all’affitto) per poi dichiarare fallimento, questo uno dei tanti esempi del raggiro che hanno subito migliaia di cittadini anche a Roma, nel Lazio e in molte città italiane.

Queste situazioni sono state aggravate, per le colpevole complicità delle amministrazioni preposte ai controlli (il Comune di Fiumicino si è addirittura opposto al provvedimento sanzionatorio messo in atto dalla Regione Lazio per ripristinare la finalità dell’intervento pubblico), dall’entrata in azione delle curatele fallimentari che stanno tutelando gli interessi delle banche (istituti di credito che non erano nell’elenco di quelli autorizzati al finanziamento dell’edilizia agevolata) e ignorando l’interesse pubblico prevalente, anche tentando di aggirare la legge approvata con l’ultima finanziaria che lo fa prevalere e che impedisce di mettere all’asta gli alloggi costruiti con il finanziamento pubblico.

ASIA-USB e Movimento per il Diritto all’Abitare salutano questo intervento e prendono atto che per riportare la legalità nei piani di zona c’è bisogno dei caschi blu, visto che siamo costretti ogni giorno ad affrontare le emergenze provocate dall’azione del Tribunale fallimentare, sfratti e vendite all’asta, favorite dalla colpevole assenza delle istituzioni preposte che spesso neanche si costituiscono nei procedimenti lasciando gli inquilini in pasto alla speculazione, come nell’ultimo caso del PdZ Borghesiana dove il Comune di Roma non si è presentato per costituirsi su un ricorso al Tar in opposizione ad un suo atto.

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