I consiglieri comunali della Lega sono andati in Procura presentando un esposto sulle conversazioni in una chat – finite in mano alle Tv spazzatura di Mediaset – tra l’assessore al Patrimonio del Comune di Roma Tobia Zevi e Luca Fagiano, uno degli animatori del movimento per il diritto all’abitare.
Nei giorni scorsi, una talpa aveva fatto pervenire alla televisione del gruppo Mediaset lo stralcio di una conversazione su WhatsApp avvenuta tra Tobia Zevi e Luca Fagiano. I messaggi vengono mandati in onda prima da Canale 5 e poi da Rete 4 e affrontano i punti salienti del Piano Casa del Comune che i movimenti richiedono da tempo come priorità nelle scelte su Roma.
I consiglieri della destra sono andato subito alla carica chiedendo le dimissioni dell’assessore Zevi, mentre a chiedere un passo indietro dell’assessore sono stati anche i consiglieri del M5S. Il sindaco Gualtieri per ora ha tenuto il punto commentando in tv: “Giusto condividere il piano casa con tutti, anche i prefetti hanno incontrato i movimenti”. La destra non perdona a Gualtieri di aver revocato l’attuazione dell’infame art.5 del decreto Lupi che per dieci anni aveva sottoposto ad una sorta di regime di apartheid civile le famiglie che occupano le case.
L’assessore Zevi ha replicato a Mediaset che “La chat è manipolata – con tagli e omissioni che compromettono il senso. Non ho nessun problema a dibattere politicamente sulle scelte che faccio, ma non sono disposto a passare sopra alle scorrettezze. Ho civilmente tentato di spigare a Giordano che stava prendendo un abbaglio, ma non mi ha risposto. A tutela dell’onorabilità mia e degli altri interlocutori andrò a sporgere denuncia querela nei confronti di Giordano e della redazione, l’eventuale risarcimento lo devolverò integralmente ad un progetto sociale per chi è in emergenza abitativa”.
Ieri il movimento di lotta per la casa ha replicato con una conferenza stampa tenutasi proprio davanti all’Assessorato alla Politiche Abitative.
“Evidentemente, c’è chi mal digerisce il fatto che in questa città esiste un forte movimento di massa per il diritto all’abitare, un movimento che ha agito il conflitto sociale ma ha saputo anche trattare con la controparte e costruire larghe alleanze sociali. Un percorso che ci ha condotto a risolvere positivamente, e senza uso della forza pubblica, più di una questione e che ha spinto il sindaco Gualtieri ad affrontare con il buon senso l’annosa vicenda dell’articolo 5 della Renzi/Lupi che vieta la residenza a chi occupa uno stabile o un alloggio senza titolo” hanno scritto i movimenti di lotta per il diritto all’abitare in una nota.
In un passaggio si sottolinea anche l’atteggiamento sbagliato e incomprensibile del gruppo consiliare del M5S “Su questo è utile ricordare che il Movimento 5 stelle si espresse contrariamente nel 2014 a questa norma, schierandosi al fianco di chi la osteggiava. La scelta odierna di scagliarsi con violenza insieme alla destra e a Calenda contro il sindaco che ha emanato una direttiva in tal senso, mostra ancora una volta la poco pregevole attitudine a scagliarsi contro i poveri per raggranellare il consenso dei ceti privilegiati, o di chi va impoverendosi, e la cui rabbia si vuole canalizzare contro il basso anziché verso l’alto”.
Luca Fagiano insieme a Michele Giglio, di Asia USB e Paolo di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani e hanno contestato che, a differenza di altri paesi europei, in Italia è bloccata da decenni la costruzione di case popolari. Che non si utilizzano i fondi Gescal, destinati a tale scopo, che le case popolari esistenti nei centri delle città vengono vendute per fare cassa, che gli appartamenti che si liberano restano inassegnati per lunghissimi periodi. In questa situazione è inevitabile che famiglie che hanno fatto domanda ma che non hanno ottenuto una casa, spinte dalla necessità, occupino. Il problema va risolto a monte, con piani per la casa che rendano disponibili tutti gli alloggi necessari. (A Roma si parla di almeno 10.000 abitazioni).
La legale di Luca Fagiano ha anche precisato ai giornalisti che il suo assistito ha avuto tante denunce per la sua attività per il diritto alla casa, ma da tutte è uscito assolto. Ha diffidato i giornalisti dal parlare ancora di “pregiudicato”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Luciano Seller
cari compagni, mi fa piacere che il mio post su Facebook, di cui avete utilizzato ampi brani, vi sia stato utile. Luciano Seller
Redazione Roma
Certamente, buon lavoro Luciano
Luciano Seller
Buon lavoro anche a voi. Vi seguo con affetto. siete la mia prima lettura del mattino.