La Rettrice ascolti le rivendicazioni delle mobilitazioni della componente studentesca e accademica!
Mesi di mobilitazione, l’occupazione del Rettorato, giorni in tenda, sciopero del personale, appelli e sollecitazioni dalla componente accademica evidentemente non sono stati sufficienti agli occhi della Rettrice Polimeni, eppure migliaia di palestinesi continuano ad essere uccisi, e cresce ogni giorno il rischio di escalation e di allargamento del conflitto.
L’UE e la NATO, sostenendo Israele, ci stanno trascinando verso una guerra generalizzata e il Governo Italiano è pienamente complice avendo il comando militare della Missione Aspides. Questo la Rettrice Polimeni lo sa.
La Rettrice, come altre componenti della Governance d’Ateneo, sanno bene quanto non possa essere messa in discussione la scelta politica di adesione alla guerra, così come sanno bene quanto siano indispensabili le ricerche e gli accordi che dalle università si trasformano direttamente in armamenti a tecnologie avanzate.
È arrivato però il momento di fare un passo indietro da parte della Governance Sapienza: studenti e studentesse, docenti, ricercatori e ricercatrici hanno detto chiaramente che non vogliono avere le mani sporche di sangue.
Chiediamo che il Senato Accademico di oggi si schieri contro il genocidio in Palestina tramite:
● l’applicazione di sanzioni verso Israele: bloccare ogni collaborazione con il Technion di Haifa, le università israeliane, e il bando MAECI.
● la rottura di ogni accordo di ricerca e/o didattico con l’industria bellica (Leonardo Spa., Thales Alenia e altri) e con le forze armate (con l’Esercito Italiano, con l’Aereonautica militare, con la Marina Militare – come la prossima esercitazione Mare Aperto 2024 – e con la NATO)
● le dimissioni della Rettrice dal comitato tecnico scientifico della Fondazione MedOr della Leonardo Spa.
Se la Rettrice vuole davvero costruire ponti di pace, tagli subito i ponti con la guerra.
Appuntamento ore 15:30 presidio al pratone per il Senato Accademico.
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