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Roma. Blocchiamo le basi militari nei quartieri popolari!

La nuova legge di bilancio presentata dal governo Meloni risponde alla logica del riarmo e alla scelta di dirigere il nostro Paese verso un’economia di guerra.

Mentre salari e pensioni continuano a perdere potere d’acquisto, crescono disuguaglianze, precarietà e lavoro sottopagato; il costo della vita aumenta, il diritto alla casa, all’istruzione e alla sanità pubblica non sono garantiti.

Nonostante ciò, il governo continua a investire nelle spese militari, nel riarmo europeo e a sostenere il genocidio del popolo palestinese.

Le mobilitazioni di settembre a sostegno della Palestina hanno mostrato che sempre più persone si rifiutano di essere complici di queste scelte scellerate, rifiutando la linea del governo Meloni e delle finte opposizioni che, insieme all’Unione Europea e alla NATO, ci spingono verso un futuro di guerra e ingiustizia: serve rompere con Israele, con il sionismo e con il genocidio, vogliamo la Palestina libera!

Dai quartieri popolari diciamo chiaramente che serve un’alternativa!

Ogni giorno vediamo scuole che cadono a pezzi, università senza fondi, sanità sempre più privatizzata, mezzi pubblici inadeguati, affitti insostenibili e sfratti all’ordine del giorno.

Mentre i servizi essenziali vengono tagliati, il denaro pubblico viene dirottato verso la guerra e gli interessi dei privati.

È in corso un processo che, attraverso le politiche di riarmo, tenta di militarizzare l’intera società, aggravando il peggioramento delle condizioni di vita.

A Cinecittà, dove alle nostre spalle sorge la base militare del COVI (comando operativo di vertice interforze), questo lo sappiamo bene: nel cuore di un quartiere popolare dove mancano fondi e servizi troviamo ancora luoghi legati alla filiera bellica. Vogliamo la guerra fuori dai nostri quartieri e pretendiamo che le risorse vengano destinate a spese sociali, non a quelle militari.

Mentre il governo e le false opposizioni si schierano dalla parte della guerra e del genocidio, nei quartieri popolari mancano ospedali, scuole, trasporti e case popolari. Situazione peggiorata ulteriormente dal modello Giubileo e dalla giunta Gualtieri, che hanno scelto di svendere la città a speculatori, palazzinari e turisti ignorando le necessità di chi la vive, e per cui diciamo chiaramente che vogliamo un consiglio comunale aperto in cui portare le rivendicazioni di chi lotta nei territori, di chi li abita, e di chi vive questa città.

Noi non ci stiamo, siamo pronti ancora a bloccare tutto. Dai quartieri popolari organizziamo l’opposizione al governo Meloni e alle finte opposizioni, contro la finanziaria di guerra, e il genocidio in Palestina per mettere al centro le necessità di chi lavora, studia e abita in questo paese!

Ci vediamo il 20 novembre alle ore 18:00 all’isola pedonale di Via Flavio Stilicone per un’assemblea pubblica e per partire in corteo. Blocchiamo le basi militari nei quartieri popolari, organizziamo insieme l’opposizione in quartiere, in città e in tutto il paese, scioperiamo il 28 novembre e scendiamo tutti e tutte in piazza per la manifestazione nazionale del 29 novembre alle 14:00 a Porta San Paolo.

Assemblea pubblica territoriale e corteo

20 novembre ore 18:00 Isola pedonale Via Flavio Stilicone

Aderiscono
USB federazione Roma
Asia USB
Movimento per il diritto all’abitare
Potere al Popolo Roma
OSA Roma
Cambiare Rotta Roma

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