Notizia di ieri:
“Un altro rinvio senza nulla di fatto che aumenta l’apprensione nel sindacato e tra i lavoratori per il futuro dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure: questo in estrema sintesi è ciò che emerge dall’incontro al Mise.
Così come le istituzioni locali, anche il Mise ha concordato con la richiesta delle organizzazioni sindacali e delle RSU circa la richiesta di ritiro della procedura. La delegazione aziendale presente (colpevolmente assenti l’ad Bombardier Italia Corradi ed il rappresentante del Gruppo Vazquez), pur confermando dal suo punto di vista la bontà dell’operazione, si è impegnata a trasferire tale richiesta al Gruppo.
Si nota l’assenza di un piano industriale per il consolidamento ed il rilancio del sito.
Non c’è infatti nessuna traccia della volontà del sito di portare a Vado le locomotive DC3 per il mercato estero europeo, condizione che porterà la fabbrica ad essere senza carichi di lavoro a fine estate”.
Al tempo stesso si resta sempre in attesa della formalizzazione del contratto per la produzione di 14 treni per Trenitalia per l’alta velocità, cosa che porterebbe due anni di lavoro al sito.
Nessuna novità neppure sul fronte della collaborazione con Hitachi (strategica Per Bombardier) per la produzione dei treni a potenza distribuita destinati al trasporto regionale, situazione per la quale si è ancora fermi alla lettera di intenti a cui non si è più dato seguito”.
Proposta:
Si fa notare come nella sede ministeriale di oggi l’incontro avrebbe dovuto essere sospeso immediatamente vista l’assenza di Corradi e de rappresentante del gruppo Vazquez per essere ripreso soltanto al loro arrivo verificandone la piena responsabilità rispetto al ruolo da essi ricoperto (si nota che nel comunicato sindacale sopra riportato non si evince se la presenza ministeriale all’incontro era di carattere politico e/o funzionariale).
Ci è capitato tante volte, in particolare in questi ultimi tempi, di scrivere nel merito di questa dolorosa vicenda in particolare da quando (Settembre 1918) Bombardier Italia, per bocca dello stesso amministratore Corradi colpevolmente assente nell’incontro odierno, aveva annunciato con grande enfasi la costruzione di nuove modernissime motrici. L’annuncio era avvenuto in Germania. Molti avevano scambiato quest’annuncio come automaticamente rivolto a una prospettiva di ampliamento di commesse per lo stabilimento di Vado Ligure.
Ciò invece non è avvenuto: Chi scrive oggi questa nota si era permesso di avanzare qualche dubbio sulla correlazione tra la messa in produzione di queste nuove modernissime motrici e lo stabilimento di Vado Ligure mettendo in rilievo l’assenza di un accordo con Hitachi, indispensabile dal punto di vista produttivo.
Adesso si impone una soluzione:
1) Si ribadisce la necessità di una mobilitazione di tutta la provincia: delle sue forze produttive in ogni articolazione, delle istituzioni, dei soggetti associativi;
2) Questa mobilitazione deve essere finalizzata a far sì che il Ministero convochi immediatamente i vertici di Bombardier Italia, proprio quei soggetti che era colpevolmente assenti nell’incontro di oggi;
3) Il Ministero non può semplicemente unirsi ai sindacati e alle istituzioni savonesi nel richiedere il rientro della divisione ingegneria nello stabilimento di Vado Ligure;
4) Il Ministero deve farsi carico complessivamente di questa vicenda muovendosi sia sul terreno del garantire l’unitarietà del ciclo dello stabilimento di Vado e l’attribuzione delle commesse necessarie per proseguire l’attività. Ministero che non può svolgere soltanto un ruolo di intermediazione ma essere soggetto diretto del confronto con l’Azienda assumendo direttamente in prima persona le ragioni della produzione e, di conseguenza,dei lavoratori.
5) A questi soggetti va richiesta una risposta in tempi ultimativi mantenendo la mobilitazione fino a quando la risposta richiesta non sarà arrivata.
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