Si è appreso in queste ore di una possibile intesa preliminare per l’assegnazione a Bombardier (in accordo con Hitachi) dei 14 treni Frecciarossa 1000 previsti dal piano di Trenitalia.
E’ assolutamente necessario, in funzione del destino del sito produttivo di Vado Ligure che in vista della formalizzazione ufficiale da parte di Trenitalia si addivenga anche a un accordo con Bombardier perché, almeno nei due anni di lavorazione che questi 14 treni dovrebbero assicurare allo stabilimento, siano sospese tutte le azioni unilaterali fin qui intentate dall’azienda destinate alla cessione di rami d’azienda oltre alle procedure per smantellamenti vari.
E’ questa la condizione perché sia mantenuta l’unitarietà del ciclo, fattore decisivo per il futuro, e siano mantenuti i livelli occupazionali.
Non è il caso (com’è avvenuto con il decreto di area di crisi industriale complessa) di firmare assegni in bianco senza precisare contropartite assolutamente essenziali.
Bombardier, in questi anni, ha fatto centinaia di milioni di utili lucrando sulle commesse pubbliche italiane e non vi è stata alcuna affidabilità nella redistribuzione che alla fine si è rivelata ben misera.
Naturalmente per lo stabilimento di Vado si apre anche la partita riguardante le altre opportunità previste dal piano industriale delle Ferrovie oltre ai 7 treni già assegnati dalla provincia di Bolzano.
Tutta la nostra comunità deve seguire con grande attenzione questi sviluppi: è in gioco il futuro di uno dei pochi siti industriali rimasti nella provincia di Savona.
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