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Milano. Martedì 6 mobilitazione cittadina contro il trasferimento delle facoltà scientifiche

Il rettore dell’Università statale di Milano non intende perdere tempo. Nonostante la campagna elettorale per la camera e il senato, le elezioni regionali che decideranno il futuro presidente della Regione Lombardia, e l’imminente scadenza del proprio mandato, il rettore Vago pesta sull’acceleratore: martedì 6 febbraio, si riunirà il Senato Accademico della Statale, per prendere una decisione che avrà pesantissime ripercussioni sull’Ateneo meneghino.

Il Senato dovrà decidere se dare o meno il via libera allo spostamento delle facoltà scientifiche dalla loro storica sede dal quartiere Città Studi all’area di EXPO. Ne abbiamo parlato poche settimane fa sul nostro giornale, pubblicando un contributo che metteva in evidenza ciò che i comitati cittadini, le realtà studentesche e di lavoratori coinvolte mettono in sottolineano da tempo: si tratta di una grande opera inutile, che vuole regalare alla speculazione un altro pezzo della città di Milano.

Una decisione che coinvolge più di un attore politico, dal sindaco Sala e l’ex premier Renzi, fino al governatore della Regione Lombardia Maroni, oltre ovviamente al Rettore dell’Università statale; una decisione che evidentemente non è frutto di una progettualità volta al diritto allo studio e alla sua qualità, ai quartieri che ospitano le strutture, alle condizioni di lavoro degli oltre 2000 dipendenti coinvolti nel trasferimento, ma si invece a interessi politici, imprenditoriali e clientelari che vedono un “fronte unico” dal PD alla Lega.

Non si tratta di un caso ma l’ultima manifestazione di una dinamica da tempo in atto. La stessa operazione EXPO, così come la messa a valore di consistenti parti della città rispondono ad un’importante trasformazione di Milano corrispondente al suo ruolo e alla sua funzione nel quadro nazionale ed europeo, come evidenziato nel secondo contributo pubblicato.

La scelta del Rettore di costringere al voto su una questione di questa importanza in tutta fretta, mentre ha ricevuto da più parti la richiesta di consegnare la decisione al futuro rettore, magari con una giunta regionale e un governo nazionale definiti e in carica, ha una notevole puzza di bruciato, che non è passata inosservata a chi sul territorio in questi anni si è opposto al trasferimento.

Martedì prossimo 6 febbraio, in concomitanza alla riunione del Senato Accademico, i comitati cittadini, realtà studentesche e dei lavoratori hanno chiamato alla mobilitazione, determinati a resistere a questa devastante dinamica. Dopo e nonostante le mobilitazioni, l’aver portato le proprie ragioni e chiesto risposte ai futuri candidati alla Regione, così come ai candidati all’uninominale del collegio dove Città studi si trova, l’atteggiamento del rettore e della giunta Regionale e Comunale parlano chiaro: il trasferimento delle facoltà scientifiche a EXPO si deve fare, ad ogni costo. Si pone ora il problema di organizzare la resistenza.

Qui di seguito i link della chiamata alla mobilitazione comparsi sul web:

Assemblea e Mobilitazione: No al trasferimento ad Expo

https://www.facebook.com/events/411839555904305/

Ultima chiamata: No al trasferimento ad Expo!

https://www.facebook.com/events/2012876335620982/

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