La protesta degli studenti torinesi del Politecnico che chiedono la cessazione degli accordi con istituzioni israeliane e industrie belliche ha ricevuto un sostegno fuori del comune.
Massimo Zucchetti, professore ordinario al Politecnico di Torino, che nel 2015 ha avuto la nomination per il Premio Nobel per Fisica, ha messo in atto una forte azione di solidarietà con gli studenti incatenandosi insieme a loro per protestare contro gli accordi di collaborazione con la Leonardo e con enti scientifici israeliani da parte dell’ ateneo torinese.
Il prof. Zucchetti da anni collabora anche con il nostro giornale. Pochi giorni fa abbiamo pubblicato la sua lezione sui rischi di una guerra nucleare che ha ricevuto migliaia di letture e molti commenti.
“Sono anch’io un facinoroso dei centri sociali? Un esterno, un estraneo? Vergognatevi, se non era per gli studenti il Politecnico faceva una figuraccia. Questa dovrebbe essere un’università, non è un esamificio, non è un carrierificio. Prendete una posizione, siete o no dei docenti universitari?”, ha affermato il prof. Zucchetti, serenamente ma decisamente incatenato e determinato nella sua protesta.
“Per solidarietà con gli studenti mi sono incatenato anch’io ai cancelli. Non è un’azione violenta ma un’azione non violenta, come quelle che faceva Gandhi, ma decisa, perche’ noi non diamo fastidio a nessuno, se non con le nostre parole”, ha spiegato il prof. Zucchetti.
In un post spiega di essersi ispirato alle proteste del Movimento No Tav.
“Oggi mi sono incatenato ai cancelli del Politecnico in solidarietà con i ragazzi e ragazze dell’Intifada Studentesca, che da oltre un mese tengono vivo il mio Ateneo occupandolo e protestando contro la strage di civili, uomini donne bambini e anziani che si sta consumando da otto mesi a Gaza. Sono morti quarantamila innocenti. Le sette Università della Striscia di Gaza sono tutte distrutte, come le case, le scuole, gli ospedali.
Non ho fatto niente di speciale, non ho rischiato nulla, al contrario degli studenti. Sono venuti tutti i media a fotografarmi e a intervistarmi, come se avessi fatto chissà quale impresa.
Ora devo confessare che ho copiato. Sì signora maestra, ho copiato dai Maestri della mia grande scuola di vita, il mio Movimento NOTAV.
Era il 27 febbraio 2012. C’era stata una grande manifestazione due settimane prima. Ricordate cosa successe? QUESTO (riporto una notizia di allora)..
“27 FEB 2012 -Decine di anziani incatenati fra loro tenteranno di difendere i terreni della Val di Susa dall’esproprio imposto dal governo per far posto all’enorme cantiere per la costruzione della Tav Torino-Lione.
La decisione di opporre agli espropri una resistenza pacifica ma intransigente è scaturita dopo una riunione del coordinamento dei comitati No Tav, alla quale hanno partecipato circa 400 persone.
Il leader del popolo No Tav Alberto Perino ha dichiarato che si prevede l’intervento per l’esproprio di questi terreni martedì 28 febbraio. Si tratta di terreni che potrebbero essere strappati alla natura per far posto a nuove distese di cemento e ferro. Piccoli appezzamenti di pochi metri quadrati ciascuno, senza i quali il supertreno non potrà passare per la Val di Susa e che, ora, devono essere messi a disposizione del cantiere della Ltf, la società che sta costruendo la Torino-lione. La speranza dei No Tav è che la burocrazia, i suoi cavilli e le sue lungaggini riescano a fermare il supertreno.”
Vogliamo poi ricordare quanto fecero Turi e Nicola a Niscemi e in Valle?
Non ho fatto nulla di nuovo”.
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