Ieri a Milano è morto Giulio Stocchi, coautore della “Cantata rossa per Tal Al Zaatar”, di “Compagno poeta” ed altre opere. Giulio Stocchi lesse la poesia “Il posto di lavoro non si tocca” a sostegno della lotta degli operai dell’Innocenti, in piazza Duomo a Milano, davanti a centomila persone, il 4 dicembre del 1975.
Ma il poeta era anche il militante che colpì con un uovo marcio il vice-presidente statunitense Hubert Humphrey a Firenze, nel 1967, per protestare contro i bombardamenti in Viet-Nam. Giulio Stocchi compose insieme al musicista Gaetano Liguori nel 1976 la “Cantata rossa per Tal al Zaatar” come potente tributo ai palestinesi assediati, bombardati e massacrati in quel campo profughi.
Fece della poesia un verbo affilato di denuncia e di riscatto e di memoria. Colui che scrisse in memoria di coloro che il potere ammazzò: “noi non siamo venuti a piangere il vostro sangue assassinato…. Voi non volete lacrime che seppelliscano il vostro nome sotto un monumento d’ombra, non volete parole che ancora una volta sconfiggano di pietà i vostri anni….”.
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