È in costruzione un nuovo “modello Milano”: prevede la cancellazione dei diritti sindacali. Un “modello Milano” nel quale non solo è vietato scioperare, come dimostrano i tre differimenti/precettazioni consecutivi disposti contro i lavoratori della Polizia Locale milanese, ma vengono messe all’indice persino le assemblee sindacali.
È accaduto giovedì al personale dei Musei di Milano, che avrebbe dovuto tenere un’assemblea convocata da ben 10 giorni. Un’ora (60 minuti) prima dell’inizio, l’Amministrazione cittadina ha chiesto il differimento dell’assemblea “perché a Milano c’è il Salone del Mobile”.
Il nesso Musei-Salone del Mobile è chiaro solo alle teste di legno dell’Amministrazione. Alla gente normale, ai lavoratori, l’annullamento di un’assemblea sindacale sembra solo quello che è: l’ennesimo attacco perpetrato a Milano contro i diritti dei lavoratori, arrivando ad equiparare un’assemblea a uno sciopero.
È evidente che si vuole fare di Milano una città nella quale c’è posto solo per gli “eventi”, una città in cui i lavoratori vanno ridotti al silenzio.
La “voce” che l’assemblea era stata differita è arrivata con rapidità nei musei, tanto che solo poche decine di lavoratori si sono presentati all’Acquario Civico dove si sarebbe dovuto tenere l’incontro.
Inutile dire che era prevista un’adesione massiccia all’assemblea, dove USB avrebbe chiesto ai lavoratori di proseguire lo stato d’agitazione, in particolare per definire corretti carichi di lavoro, reali assunzioni, difesa della salute e sicurezza.
L’Unione Sindacale di Base ribadisce la gravità di quanto sta accadendo a Milano e nel Paese invita tutti i lavoratori ad aderire e partecipare alle iniziative previste per venerdì 12 aprile nella giornata di mobilitazione nazionale di USB contro l’attacco al diritto di sciopero.
Nel presidio convocato oggi dalle ore 13,30 alle 15,30 davanti alla Prefettura, USB denuncerà anche quanto avvenuto ieri nei musei di Milano.
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