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Bergamo. “Attilio Fontana responsabile: tra i morti evitabili anche i nostri parenti”

I familiari delle vittime del Covid19 al presidio a Spirano.

Riteniamo Attilio Fontana responsabile della catastro ca gestione della pandemia da Covid19 che solo nella prima fase ha causato un eccesso di mortalità, nella sola provincia di Bergamo, di 6000 morti. Di questi, con l’istituzione della zona rossa nella bassa Valle Seriana, se ne sarebbero potuti salvare dai 4000 ai 2000.

Riteniamo inopportuna la visita del presidente uscente, tra l’altro ricandidato, a Spirano dove, martedì alle 18 ringrazierà il personale sanitario, anch’esso completamente abbandonato dalle istituzioni, in particolare dal governo regionale che negli ultimi anni ha tagliato la sanità pubblica a favore della sanità privata”.

Spiegano così i familiari della vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesemoreuniti la loro presenza al presidio organizzato da alcuni gruppi e cittadini in occasione della visita del presidente Fontana nella bassa bergamasca, al PalàSpirà, evento organizzato da ATS Bergamo.

Saremo fuori dal palazzetto per ricordare che noi non abbiamo dimenticato – continuano i familiari – perché tra quei morti evitabili per cui nessuno decise, compresa Regione Lombardia che non istituì tempestivamente la zona rossa come a fece invece a Codogno, ci sono i nostri cari”.

Con i familiari sarà presente Consuelo Locati, referente del team legale che ha intrapreso la causa civile anche contro Regione Lombardia. “Oltre ad evidenziare lo spirito propagandistico della visita – commenta Locati – va ricordato come noi stessi, avvocati, familiari e tecnici, fummo ascoltati in Commissione regionale d’inchiesta il 5 luglio 2021 e durante la mia relazione, che faceva seguito a quella dell’ex direttore dell’ospedale di Alzano Lombarda dottor Marzulli, i consiglieri di maggioranza Roberto Anelli, Marco Mariani, Alessandra Cappellari, Franco Lucente e Viviana Beccalossi lasciarono pretestuosamente l’aula non dandoci la possibilità di raccontare la verità.

Verità che ribadiremo anche domani alla stampa presente”.

Martedì 13 dicembre il presidio contro Fontana

Al presidio di domani, che si svolgerà dalle 17 fuori dal PalàSpirà, aderiscono Alzano viva – Cittadinanza Attiva; Associazione familiari vittime Covid19 #sereniesempreuniti; Le radici del sindacato (Cgil); Non una di Meno Bergamo; attivisti, cittadini e cittadine di Bergamo e provincia.

Il motto che accomuna tutte queste realtà è “Bergamo non ha dimenticato”. “Il 13 dicembre, ore 17.30, aspetteremo in presidio Attilio Fontana fuori dal Palaspira’ (Spirano, Bergamo) – si legge nella nota stampa condivisa -. Il presidente della Regione, ricandidato alle prossime elezioni, sarà a Spirano, in piena campagna elettorale, per «ringraziare» il personale medico sanitario per quanto fatto durante la pandemia nel 2020. Fontana non deve ringraziare, ma scusarsi.

Se avesse disposto tempestivamente (come a Codogno) la zona rossa in val Seriana, si stima che l’epidemia avrebbe fatto tra i 2000 e i 4000 morti in meno. Sono i dati emersi dall’inchiesta della Procura di Bergamo. Come sappiamo, la val Seriana non fu mai zona rossa. La politica, a tutti i livelli istituzionali, subì le pressioni degli industriali: le fabbriche della valle, che è una delle zone più industrializzate della regione e del paese, non dovevano chiudere”

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