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I Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei Diritti e il Tavolo NOAD sono i promotori dell’incontro “L’autonomia differenziata fa male anche al Nord, a cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori”, che si terrà a Milano presso la Camera del Lavoro, nella Sala Buozzi in Corso di Porta Vittoria 43, il prossimo 24 febbraio (dalle 10.30 alle 15.30).

Hanno già annunciato la loro partecipazione all’incontro, oltre a numerose/i cittadine/i, esponenti di associazioni e dei sindacati, sindaci e sindache, amministratori e amministratrici locali.

Dopo i saluti di Luca Stanzione, segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana di Milano e l’introduzione di Marina Boscaino, portavoce dei Comitati No Ad e del Tavolo, interverranno Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale, UniTo; Paolo Liberati, docente di Scienza delle Finanze, UniRoma3; Maria Elisa Sartor docente di Organizzazione sanitaria, UniMi; Gianfranco Viesti docente di Economia applicata, UniBa. Seguirà il dibattito, mentre i lavori si concluderanno entro le 15.30, per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale di Milano per la Palestina. 

La profonda convinzione è che le conseguenze dell’autonomia differenziata non riguarderanno solo il Sud. Ogni territorio, anche al Nord estremo, ha un proprio Sud. E’ il Sud della precarietà, delle difficoltà economiche, della marginalità, ovunque esse esistano. E’ il Sud dei diritti non garantiti. Per questo l’incontro verterà su 3 aspetti: Lep, privatizzazioni, contratti.

L’autonomia differenziata liquida definitivamente  tutto ciò che è “pubblico”, cioè finalizzato all’interesse generale, destinato a diminuire le differenze tra ricchi e poveri. E’ una famelica rincorsa alla privatizzazione, all’arricchimento e al privilegio di pochi, sottraendo a tutti gli altri diritti e relegandoli in una ulteriore marginalità. La Lombardia lo ha dimostrato dal 2001 ad oggi – da quando, cioè, la sanità è materia di potestà legislativa concorrente stato/regioni – privatizzando quasi la metà del proprio sistema sanitario.

Dietro tale progetto si nasconde né più né meno la divisione del Paeseanche attraverso un diverso accesso e una diversa esigibilità dei diritti universali garantiti a tutte/i le/i cittadine/i ugualmente e su tutto il territorio nazionaleLo scardinamento del contratto collettivo nazionale determinerà diritti diversi tra uguali, sulla  base del certificato di residenza, aumentando ulteriormente le già enormi diseguaglianze tra zone del Paese, contraendo ancor più gli spazi di democrazia, annullando conquiste e lotte dei lavoratori e delle lavoratrici. L’autonomia differenziata è un disegno eversivo  dell’unità della Repubblica.

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