Menu

Il questore (di Brescia)

Il curriculum dell’attuale Questore di Brescia Paolo Sartori, entrato in carica a giugno 2025 ed accolto a braccia aperte dalla sindaca Castelletti, è – come si suol dire – di tutto rispetto.

Durante la sua carriera nella Polizia di Stato ha via via assunto incarichi di crescente responsabilità anche all’estero. Dopo la partecipazione a programmi di ONU, OSCE, UE e FBI Academy, è divenuto nel 2007 Direttore dell’Ufficio Regionale di Coordinamento Operativo del Ministero dell’Interno per l’Europa Orientale, la Federazione Russa e il Libano del Ministero dell’Interno italiano, con sede a Bucarest.

Successivamente è stato coordinatore di progetti internazionali in Centro America (2010-2013). A seguito di una richiesta del Governo rumeno al Governo italiano, nel 2014 è diventato Consigliere del Primo Ministro rumeno per le questioni giuridiche internazionali.

Divenuto Cavaliere e Commendatore della Repubblica, ha ricoperto ruoli apicali in Italia, con le nomine a Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza nel 2023 e di Questore  a Mantova, Vicenza e Bolzano.

Collabora alla rivista di geopolitica “Limes”, come esperto di questioni che riguardano l’Est Europa.

Soprattutto è membro dell’Aspen Institute dal 2007, cioè di quella sorta di associazione privata internazionale, esclusiva ed influente, un po’ misteriosa, di ispirazione statunitense, i cui incontri e le cui discussioni si svolgono a porte chiuse, con lo scopo di promuovere lo sviluppo di una “leadership illuminata” del pianeta. Ne è presidente per il triennio 2022-2025 Giulio Tremonti ed annovera tra i suoi affiliati personaggi come Giorgia Meloni, Enrico Letta, Mario Monti, Paolo Mieli… Insomma, gente che non ha bisogno di tante presentazioni, quanto ad orientamento politico ed economico.

E’ arrivato a Brescia a sostituire il predecessore Eugenio Spina, evidentemente ritenuto un debole, sull’onda dell’allarmismo per la situazione dell’ordine pubblico in città, alimentato ad arte dalla destra di opposizione a Palazzo Loggia attraverso la sua articolazione esterna movimentista, costituita da ex-militanti di Forza Nuova, Casa Pound, “patrioti” e “camerati” di varia provenienza riorganizzatisi nell’associazione “Brescia ai Bresciani”.

Per mesi e mesi i suddetti hanno potentemente contribuito a diffondere l’immagine di un capoluogo in balìa di orde selvagge di migranti che spadroneggiavano nel centro storico. Situazione, a loro giudizio, “figlia esclusivamente della società multietnica che la Giunta Comunale, la Curia e il mondo imprenditoriale nostrano ci dipingono invece come il paradiso in Terra”.

Ebbene, nel corso dell’estate il nuovo Questore ha coordinato una serie di operazioni interforze che hanno interessato le zone più sensibili di Brescia come la Stazione ferroviaria e dintorni, via Milano, il Carmine, via San Faustino, i parchi Gallo, Tarello/Pescheto e il Falcone e Borsellino.

Sono state controllate molte persone fra cui vari stranieri, tanti con precedenti, oltre a esercizi pubblici e autoveicoli sospetti.

Al termine delle operazioni la Questura ha adottato diversi provvedimenti: allontanamenti dal territorio comunale con un foglio di via obbligatorio per alcuni, avvisi orali di pubblica sicurezza per altri, espulsione di migranti irregolari.

E’ stato sufficiente questo servizio di sorveglianza (è il mestiere di carabinieri e polizia, in fin dei conti) per dimostrare che tutto risulta pienamente sotto controllo. Ciò ha spiazzato i neofascisti, che – non potendo più terrorizzare la gente sul tema della “giungla d’asfalto quotidiana” – hanno rilanciato.

Adesso incitano i cittadini alla lotta “per fare passare l’idea della remigrazione”. Una proposta penosa, confusa, inattuabile, che ha come obiettivo finale sottinteso il rimpatrio forzato di tutti i migranti presenti in Italia. In questo contesto, Brescia dovrebbe diventare la “capitale” del “progetto”.

Quindi, per “implementarlo” nel capoluogo, i “patrioti” neofascisti hanno annunciato una adunata il 13 dicembre prossimo. Sfileranno in parata probabilmente notturna, stile anni Trenta, con le fiaccole, i tricolori, i saluti romani. Una replica, insomma, di quanto già accaduto l’anno scorso.

Sarà curioso vedere che cosa stabilirà il Questore in merito.

Non depone certo a suo favore la raffica di perquisizioni e provvedimenti giudiziari arrivata nei giorni scorsi in seguito ai fatti avvenuti al termine della grande manifestazione per la pace e la libertà in Palestina del 27 settembre scorso. Ma la vendetta, si sa, è un piatto che si serve freddo.

Rispolverando l’intramontabile teoria degli “opposti estremismi”, sono stati infatti colpiti dall’azione della questura indistintamente sia chi aveva lanciato bottiglie e sassi contro i manifestanti, ossia i sedicenti “tifosi” (in realtà autentici “camerati”) di una “partita di Harpastum” o “calcio antico” che dir si voglia. Sia chi quelle bottiglie e quei sassi se li era visti piovere addosso, ossia i dimostranti.

Potere al Popolo” di Brescia e Provincia ha espresso la massima solidarietà e vicinanza ai giovani che si erano in quella giornata mobilitati per la causa palestinese e che sono stati poi stati messi sotto accusa .

Temiamo che se le scelte del Questore in merito all’ adunata del 13 dicembre non saranno più che avvedute, la tensione potrebbe nuovamente esplodere in città. I neofascisti hanno già annunciato che qualcosa succederà ancora.

* da La Brescia del Popolo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *