Azione comunicativa davanti ai centri per l’infanzia delle Marche! Il 22 febbraio 2018 è accaduto un fatto gravissimo: la Corte di Giustizia Europea ha legittimato il licenziamento di una donna in stato di gravidanza nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo, sdoganando così la possibilita’ per gli stati membri dell’ue di introdurre leggi nazionali che permettono alle aziende il licenziamento in stato di gravidanza per non meglio specificati motivi tecnico-organizzativi.
Tale vicenda e’ passata volutamente in sordina dai media di regime che ben si guardano dal denunciare l’ennesimo attacco ai diritti ed alle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici messo in atto dall’unione europea. gli stessi media che tentano di far passare l’immagine fittizia di una UE che sulla carta vuole difendere i diritti fondamentali e contrastare le discriminazioni.
La realta’ invece ci mostra il vero volto dell’unione europea e le sue priorita’: la difesa degli interessi delle imprese e del profitto a tutti i costi, a scapito degli interessi della classe lavoratrice che si vede smantellare a suon di riforme i diritti e le tutele conquistati duramente in passato.
La decisione dell’unione europea, infatti, non suona come una novita’. negli ultimi anni in italia abbiamo assistito alla distruzione del welfare pubblico da parte dei governi complici alle direttive europee, allo smantellamento dei diritti del mondo del lavoro, come l’abolizione dell’art. 18 ed il contratto a tempo indeterminato a fronte di una crescente precarizzazione del mondo del lavoro e delle condizioni di vita.
In questo contesto, le lavoratrici sono oggi soggetti sempre più ricattabili: l’assenza di welfare si somma alla difficolta’ di accesso al mondo del lavoro e quando cio’ avviene, le condizioni si basano su sfruttamento e precarieta’: tra part-time obbligatori, dimissioni in bianco e un differenziale salariale che raggiunge il 20%.
Oltre all’elemento discriminatorio, questa sentenza manifesta la volonta’ delle istituzioni europee, cioe’ sperimentare, in questo caso sulle donne, le formule di abbattimento dei diritti fondamentali dei lavoratori, costruendo un modello in cui la vita e gli interessi delle classi popolari sono subordinate agli interessi del profitto.
Continuiamo a sostenere la necessita’ di una rottura netta con questo progetto politico di sfruttamento portato avanti dall’ue e dai governi complici e appoggiamo lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori in questa giornata di lotta!
Piattaforma Sociale Eurostop Marche
Eurostop.info
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