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Marche. Studenti di Bastalternanza in sostegno allo sciopero della scuola

La giornata di ieri, Venerdì 23 Febbraio, è stata una grande giornata di lotta per il mondo della scuola.

La Campagna BastAlternanza, in sostegno allo sciopero indetto dai sindacati di base e conflittuali della scuola, ha promosso una serie di azioni in tutto il territorio nazionale da Roma, passando per Bologna, Torino, Firenze, Siena mentre gli studenti marchigiani erano in piazza in un corteo che ha sfidato le minacce di un preside-manager di pochi giorni fa.

I collettivi studenteschi di Senigallia, Pesaro e Fabriano hanno sfilato per la città di Senigallia insieme ad alcuni professori, per ribadire ancora una volta che oggi, più che mai, c’è bisogno di organizzarsi tutti insieme, studenti e lavoratori della scuola, contro chi vuole un’istruzione pubblica piegata alle esigenze del mercato e delle aziende.

Nelle altre città, gli studenti di BastAlternanza si sono recati di fronte ai McDonald’s e ad Eataly, due dei colossi che stanno traendo enormi profitti dal lavoro gratuito (e talvolta minorile) dei ragazzi in alternanza scuola-lavoro. Lo abbiamo detto e ridetto: oltre ad abituarci a lavorare in modo precario, senza tutele e senza alcun diritto sindacale, questo sistema regala un bacino di manodopera gratuito di circa 1 milione di studenti l’anno alle imprese, tra cui anche i colossi che oggi siamo andati a contestare. Perchè dovrebbero assumere lavoratori stipendiati quando hanno un esercito di lavoratori a gratis?

La battaglia che stiamo portando avanti è una battaglia contro la destrutturazione totale dell’istruzione pubblica e contro la manipolazione ideologica che vogliono attuare sulle nuove generazioni, abituandole sin dall’età di 15 anni al lavoro gratuito, allo sfruttamento lavorativo, alla competizione e all’individualismo. 

Contro chi ci vuole chini, precari e sfruttati fin da giovanissimi, contro le politiche di devastazione di un’istruzione che da garante di emancipazione ed istruzione di qualità per tutti si vede sempre più succube delle logiche di mercato, contro la Buona Scuola e l’Alternanza Scuola Lavoro.

Contro la repressione che oggi viviamo tutti i giorni anche nei nostri istituti: dalle intimidazioni dei presidi-manager a quelle delle forze dell’ordine, le stesse che a Roma qualche settimana fa ci hanno detto “la politica non deve entrare nelle scuole”.

Dalla parte di chi la scuola la vive ogni giorno, dalla parte dei lavoratori e degli studenti per un’istruzione pubblica, inclusiva e di qualità.

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