In questa campagna elettorale per il Comune di Senigallia sono stati tanti i temi affrontati: dalle disuguaglianze nell’accesso alle cure e alle prestazioni, derivanti da un modello di assistenza sociale e sanitaria basato sull’impresa e sulla riduzione della spesa pubblica a scapito dei lavoratori, alle privatizzazioni. Un filo rosso che collega #Senigallia alle #Marche e le Marche all’Italia, dove la progressiva spogliazione dei diritti sociali e la crescente aziendalizzazione del settore pubblico, negano il nostro diritto ad esistere e a pretendere sicurezza sociale, sanità pubblica, assistenza territoriale.
“Il coronavirus ha aperto il vaso di pandora e ne è uscito di tutto. Questa emergenza sanitaria oltre alle perdite e al danno economico ci ha fatto capire tante cose. In primo luogo ci ha fatto capire che quegli economisti che tanto si gloriavano dei tagli alla sanità come Carlo #Cottarelli, economista di riferimento del PD, sono degli sciacalli. Perché è bastato pochissimo per saturare tutto il sistema sanitario pubblico ed è stata questa la vera emergenza!
Nelle Marche si è costruito un obbrobrio invece di investire nel pubblico e parlo del #covidcenter di Civitanova Marche, soldi buttati, soldi che potevano essere investiti nella sanità pubblica che aiuta tutti i cittadini e non il mercato privato, non le tasche di qualcuno.
Negli ultimi anni nelle Marche sono stati chiusi 13 ospedali con disservizi continui e l’ospedale di Senigallia, seppure ha retto i colpi del coronavirus, si trova, e si trovato, in grave difficoltà nei confronti di tutte quelle che sono le cure ordinarie. Liste di attesa infinite, riduzione di posti letto, parliamo di un ospedale costantemente sotto attacco dall’amministrazione regionale e dalle amministrazioni locali. E adesso per fare bella figura il PD, Mangialardi, alla Regione dice che con i soldi del Recovery Fund potenzieranno il sistema sanitario pubblico. E aspettavano ordini dall’UE per farlo?! Non è più possibile sottostare a questi ricatti, le Amministrazioni non sono un semplice passacarte e devono prendere posizione.
Noi vogliamo entrare in Comune non solo per amministrare il territorio ma per dare una rappresentanza politica ai cittadini e questo vuol dire difendere la sanità pubblica, far si che Senigallia sia città per 365 giorni l’anno e non solo nella stagione turistica, che i diritti dei lavoratori stagionali siano tutelati concretamente, battersi nei Piani di Zona, battere i pugni sul tavolo della Regione perché non ne possiamo più di questo schifo.”
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