Pioveva fitto sulle migliaia di cittadini e valligiani che ieri in Val di Susa marciano da Bussoleno a San Didero. Piove su movimento No tav, e sui sindaci della Valle. Piove sulla delegazione delle Brigate di Solidarietà Attiva, impegnate da tempo nel terremoto del centro Italia, di Amatrice e delle Mamme della Terra dei Fuochi. Fermare il TAV, mi dicono, significa cambiare le cose.
NO TAV è molto di più che il simbolo di una comunità resistente, ma il simbolo di tutti coloro che resistono, alla pioggia che scende come alle decisioni che calano dall' alto, e dopo 25 anni non arretrano.
Tra questi anche Daniel Ibanez coordinatore e figura simbolo del NO TAV d'Oltralpe che mi parla, e dice: "il NO TAV in Italia è un Movimento potente, ma oggi anche in Francia un fronte comune che dall'estrema destra della Le Pen, agli ecologisti, alla sinistra (nella maggioranza ma non totalità dei candidati, come ovvio) che ha preso posizione contro la Torino Lione affermandone ufficialmente l' inutilità e lo spreco di denaro pubblico che ha procurato e procurerà."
Alla manifestazione si arriva dopo la firma della ratifica del trattato tra Italia e Francia, la fine (da verificare) del tunnel geognostico e le lettere di esproprio recapitate in Valle da Telt.
Tutti fatti che dovrebbero in qualche modo deprimere chi si oppone alla Torino – Lione, ma che invece hanno avuto l’effetto inverso, riaccendendo creatività e passione nella Valle.
Sotto le migliaia di ombrelli variopinti le bandiere, con RadioNOTav che scarica nell'aria Like a Rolling stones, questa moltitudine cammina, organizzata e determinata, contro i devastatori del territorio.
C'eravamo, ci siamo e ci saremo.
Sempre NOTAV, urlano.
Ma intanto piove… Governo lontano.
da http://www.ninin.liguria.it
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