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Torino. Rimandato lo sfratto di una famiglia

L’emergenza abitativa torna a farsi sentire, mentre 5 Stelle e Lega pensano solo alle passerelle

Oggi eravamo a sostenere in un picchetto antisfratto il sindacato Asia-Usb Torino e gli abitanti di una casa popolare: una famiglia con tre minori rischiava di finire per strada, senza lavoro e senza altro posto in cui andare e con l’autunno in arrivo. La scellerata decisione del governo Draghi di sdoganare gli sfratti dopo mesi di lockdown e perdita di posti di lavoro inizia a produrre i suoi prevedibili danni nei confronti degli strati più deboli della città.

Torino vive da più di un decennio una “emergenza sfratti” diventata ormai cronica e di cui nessuno si occupa. Da sempre ripetiamo che serve una politica della casa incisiva, che finanzi la ristrutturazione e l’incremento del numero delle case popolari e che intervenga nella requsizione dello sfitto privato inutilizzato, iniziando da quello dei palazzinari.

I 5 stelle eletti soprattutto grazie ai voti delle periferie hanno tradito ogni promessa limitandosi a gestire l’emergenza abitativa esattamente come le amministrazioni PD: criteri d’accesso alle case popolari sempre più stringenti, poche assegnazioni, finanziamento dei social housing e sgomberi violenti.

Il candidato della destra Damilano ancor più vergognoso in questi giorni viene nei nostri quartieri a far passerelle elettorali in cui millanta interventi a sostegno delle case popolari, quando Lega e Fratelli d’Italia governano da anni in Regione senza aver mai avviato mezza politica di miglioramento dell’emergenza abitativa.

Rispediamo al mittente lo sciacallaggio elettorale che viene fatto sulle periferie oltre al costante tentativo di fomentare la guerra tra poveri: la crisi economica e pandemica non possono essere fatte pagare alle classi popolari, serve un’inversione delle priorità della politica cittadina che metta al centro i bisogni dei nostri quartieri!

 

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