Contro la repressione interna e la guerra. Per una Palestina libera!
Manifestazione: sabato 17 febbraio, ore 14:30, largo Saluzzo
Contro la guerra e la missione del governo Meloni in Mar Rosso
I governi dell’Occidente hanno intrapreso una deriva sempre più guerrafondaia: il governo Meloni procede. Davanti alla prefettura di Torino vogliamo indicare chiaramente le responsabilità delle guerre in questo Governo e in quelli che l’hanno preceduto.
Contro il genocidio che il regime israeliano sta commettendo in Palestina
La solidarietà alla popolazione palestinese non basta, la città di Torino – anche in virtù del gemellaggio con Gaza – deve dare una risposta concreta e recidere il protocollo d’intesa tra Iren e Mekorot (compagnia idrica nazionale di Israele).
Contro ogni tentativo di repressione del dissenso
Con l’aumento del coinvolgimento del nostro Paese nei conflitti in corso, assistiamo al restringimento di ogni spazio di agibilità politica: piazze negate per sit-in, violenza poliziesca che si abbatte su studenti, docenti antifascisti, migranti, lavoratori o attivisti di movimenti ambientalisti. Durante la giornata della memoria il governo Meloni ha strumentalmente vietato le manifestazioni in favore del popolo palestinese, mentre chi scendeva in piazza gridava che “Mai più!” significa “mai più per nessuno!”. La gestione dell’ordine pubblico è puramente repressiva, mentre – l’abbiamo visto bene nella nostra città e nella Val di Susa- l’uso smodato delle misure cautelari e dei fogli di via va a colpire chi tenta di organizzarsi e di far valere la propria voce.
Contro lo sdoganamento dei gruppi neofascisti
I fascisti vengono accolti dalle istituzioni del nostro paese, a partire dalle università, passando per le scuole e nelle piazze come ad Acca Laurentia. Si sdogana la propaganda fascista contro i migranti a protezione dei confini dell’Italia e dell’Unione Europea. Come antifascisti intendiamo essere l’argine che si oppone a ciò che la Storia e la resistenza dei popoli ha già condannato e che oggi tenta nuovamente di riacquistare legittimità politica.
Contro la guerra interna che sempre più affama gli strati popolari e criminalizza i migranti
L’altra faccia della guerra è l’economia che scarica sugli strati popolari i costi di armi e munizioni. La fine del mercato tutelato per luce e gas, l’aumento dei prezzi, i salari da fame, l’assenza di un welfare adeguato e accessibile a tutti, lo smantellamento del reddito di cittadinanza sono elementi che si inseriscono in un clima di guerra ai poveri ormai diventato inaccettabile.
Contro l’asservimento della scuola e dell’università al mercato e alla guerra
Sempre più le nostre scuole e le università si rendono complici della guerra. La propaganda guerrafondaia arriva nelle nostre aule grazie alle “lezioni” delle forze dell’ordine e dell’esercito. Noi diciamo “Soldi alla scuola e non alla guerra”.
Contro le precettazioni degli scioperi del ministro Salvini
Le precettazioni del ministro Salvini sono l’ultimo tassello in ordine cronologico di un processo volto a smantellare i diritti sul lavoro, colpendo lavoratori e sindacati conflittuali. La linea del ministro non può passare!
Contro ogni tentativo di redwashing e di strumentalizzazione
Nella campagna elettorale che si sta aprendo tante forze si dichiareranno fintamente pacifiste per cavalcare gli umori di un popolo stanco della guerra. Non accetteremo nessun tipo di strumentalizzazione da chi in parlamento ha votato e continua a votare per l’aumento delle spese militari.
Cambiare Rotta, OSA, NoTav Torino e cintura, NoTav, CUB, USB, Potere al popolo, PCI, Rete dei Comunisti, Coordinamento contro la militarizzazione nelle scuole, Francesca Frediani consigliera regionale Piemonte.
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