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Torino. Inquilini in lotta e “progressisti” sordi

Giovedì mattina, insieme agli inquilini di Corso Regina 292-294, eravamo in presidio davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali per chiede una soluzione contro gli sfratti delle famiglie residenti negli stabili.

62 famiglie che, quasi un anno fa, hanno appreso la decisione della proprietà di non rinnovare nessuno dei contratti a canone concordato, per poter vendere gli stabili a prezzo maggiorato, sull’onda della speculazione edilizia.

In questo presidio, le famiglie che negli scorsi mesi hanno avuto diversi incontri con l’assessore Rosatelli (esponente di Sinistra Ecologista) hanno protestato per l’inadeguatezza delle risposte ricevute e lo schiacciamento dell’assessore sulle posizioni della proprietà, chiedendo a Rosatelli di rimettere al centro le loro rivendicazioni precedentemente scartate dalla proprietà e dall’assessore stesso.

Nel corso del presidio una delegazione di inquilini con un rappresentante di Potere al Popolo è stata ricevuta da Rosatelli, il quale ha subito esordito dicendo agli inquilini come non fosse più disposto a intrattenere un contatto con loro se si fossero rivolti a un partito politico interessato, secondo lui, unicamente a strumentalizzare la vicenda a fini elettorali.

A nulla è servito ricordare all’assessore alcuni principi basilari, come il diritto dei cittadini di rivolgersi alle organizzazioni che preferiscono, al fine di far fronte alle loro problematiche (Pap è da anni attiva nella lotta per il diritto all’abitare), manifestando ed esprimendo democraticamente il loro dissenso.

L’assessore ha continuato ad affermare la sua disponibilità a parlare solo coi partiti della giunta comunale, certo non con quelli “che non prendono un voto” e nemmeno con gli inquilini che intessono contatti con essi.

Quanto espresso da Rosatelli indica come anche le forze politiche vicine al Partito Democratico come Sinistra Ecologista, in termini di tolleranza del dissenso e rispetto della democrazia, ormai non abbiano nulla da invidiare al partito della premier Meloni.

Ciò che emerge dal colloquio di giovedì è la disponibilità dell’assessore a parlare con gli inquilini solo a patto che non disturbino troppo e che non sollevino temi politici per non “irrigidire” la proprietà, dato che non è sua intenzione disturbarla.

In seguito, quando Rosatelli è venuto a conoscenza dell’articolo uscito il giorno stesso su Torino Oggi, nel quale giustamente gli inquilini e Potere al Popolo avevano denunciato a mezzo stampa la sua intenzione, comunicata anche prima dell’incontro, di voler chiudere i rapporti con gli inquilini dato il coinvolgimento di Pap nella loro protesta, ha deciso di interrompere l’incontro e chiudere i rapporti con gli inquilini.

Ovviamente, l’atteggiamento dell’assessore era strumentale esclusivamente a spostare l’attenzione dalla problematica concreta degli inquilini e dalle ragioni del presidio. Infatti, ogni volta che gli inquilini cercavano di portare l’attenzione su tali questioni veniva subito alzato un muro, perché “coi partiti non ci parlo”.

La dimostrazione che tale atteggiamento fosse strumentale è che l’assessore tempo fa si è impegnato ad escludere dal tavolo con la proprietà anche il sindacato Asia Usb, sempre per timore di “irrigidire” la proprietà. Ma a un sindacato non si può certo contestare di star facendo campagna elettorale.

Un’ulteriore dimostrazione è arrivata nel corso dello stesso incontro, quando l’assessore ha invitato ad accontentarsi delle briciole concesse, ribadendo nuovamente che si impegnerà per ottenere un rinnovo del contratto solo per poche famiglie (la proprietà ha indicato un massimo di 2/3 famiglie, Rosatelli qualcuna in più, non specificando quante) in condizione di grave fragilità (non specificando i criteri della stessa), mentre per tutte le altre famiglie ha ribadito come non fosse responsabilità del Comune il loro destino.

Ricordiamo come tutte le famiglie degli stabili di Corso Regina 292-294 abbiano un contratto a canone concordato, e la maggior parte delle stesse non abbia una condizione reddituale tale da permettergli di sostenere, chi nel breve o chi nel medio-lungo termine, un affitto a prezzo di mercato.

Il canone concordato, ovvero lo strumento che dovrebbe venire incontro all’esigenza di queste famiglie, ha mostrato tutta la sua inadeguatezza, dato che ormai con il caro-affitti, spinto anche dalle politiche di “riqualificazione” comunali, i palazzinari decidono di non applicarlo per fare maggiore profitto.

È proprio di fronte al fallimento degli strumenti messi in campo dalla giunta di centro-sinistra per far fronte all’emergenza abitativa, che Rosatelli decide di non intervenire per ripensare tali politiche, lasciando carta bianca alla speculazione edilizia. È particolare constatare come, mentre l’assessore affermi che il Comune non possa farsi carico di queste casistiche, Sinistra Ecologista promuova la raccolta firme per “vuoti a rendere”, una delibera che chiede all’amministrazione comunale di requisire lo sfitto privato per metterlo a disposizione della cittadinanza a un prezzo calmierato.

A questo punto ci chiediamo perché il bisogno di raccogliere firme quando, essendo al governo della città, si hanno direttamente gli strumenti per applicare questa misura nel concreto?

La riluttanza a cercare soluzioni per gli inquilini di Corso Regina ci dimostra come questa non sia nient’altro che l’ennesima trovata elettorale.

Mentre scriviamo, apprendiamo che Rosatelli, sulle pagine di Torino Oggi, ha smentito la chiusura del dialogo con gli inquilini, probabilmente nel tentativo di salvare la faccia dopo la pessima figura di ieri.

Tuttavia, da giovedì è emerso come, al di là delle apparenze, vi sia la mancanza di volontà politica da parte dell’amministrazione comunale Lo Russo di intervenire sulla crisi abitativa torinese.

Gli inquilini di Corso Regina 292-294, al contrario, nel presidio a partire dalla loro problematica specifica, hanno ribadito la possibilità e la necessità di ripensare le politiche abitative pubbliche, per rimettere al centro il diritto all’abitare. Come Potere al Popolo non possiamo che ribadire che continueremo ad essere al loro fianco in questa battaglia!

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