Menu

Piemonte. Fermiamo il “Partito Unico degli Affari”

Giovedì 30 maggio h. 20.30 sede dell’associazione La Credenza (via Walter Fontan 31, Bussoleno)

Ne parliamo con:

Il Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova

Le candidate di Piemonte Popolare:

Francesca Frediani

Francesca Bertini

Nicoletta Dosio

Era il 4 aprile quando esplodeva la vicenda giudiziaria che colpiva nove persone legate a un’articolazione della ‘ndrangheta che operava a Brandizzo e che era riuscita a infiltrarsi nelle aziende del settore edilizio e trasporti.

Tra gli arresti e gli indagati risultano alcuni componenti della famiglia Pasqua, a capo di un’azienda di Brandizzo; Salvatore Gallo, ex politico di spicco del PD piemontese (indagato per peculato e già accusato per corruzione elettorale nel 2021, salito alla ribalta per essere “il mercante di voti” che gestiva le preferenze nelle ultime amministrative di Torino) e Roberto Fantini, ex dirigente SITALFA, società controllata dal gruppo autostradale SITAF, nonché esponente dell’ORECOL (Osservatorio Regionale sulla Legalità e trasparenza degli appalti della Giunta Cirio), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

È bene ricordare che la SITAF, consegnata dall’Appendino al gruppo Gavio, è la concessionaria che controlla il tratto A32 Torino-Bardonecchia e si è “auto-aggiudicata” l’appalto il cantiere dell’autoporto di S. Didero (cantiere accessorio al Tav che, guarda caso, è volto proprio a incentivare il trasporto su gomma). Uno scandalo quindi che parte dalla Val Susa e che arriva fin dentro la Regione Piemonte e la Giunta Torinese.

Non è una novità, già diverse indagini e processi in passato hanno dimostrato che il sistema TAV sia estremamente colluso con la criminalità organizzata e con la ‘ndrangheta locale. Il mondo della politica, allo stesso modo, ha sempre fatto parte di questo sistema clientelare che circonda le grandi opere e le concessioni: le vicende che hanno investito prima la Puglia, poi il porto di Genova e la regione Liguria, con il suo governatore Toti ne sono solo l’ultimo esempio in ordine temporale.

Dall’altra parte, chi si oppone a queste opere ecocide, alla speculazione o al transito delle navi cariche di armi nei porti, è il primo che viene additato da quegli stessi esponenti politici come “criminali”: lo fa il PD, strenuo sostenitore dell’Alta Velocità, lo fa Toti additando i lavoratori portuali organizzati come nemici della produttività quando denunciano le condizioni di lavoro e la marce che transita all’imbocco della città.

Non esiste meno peggio e anche in questo, il centrosinistra (che alle Regionali si presenta come “opposizione”), e il centrodestra, dimostrano una sostanziale convergenza.

Dobbiamo liberarci di una classe politica che ha come unico interesse il proprio portafoglio e quello delle aziende e famiglie colluse con la mafia. Prendiamo a esempio, quello che sta avvenendo a Geneva dove proprio in questi giorni, lavoratori, studenti, collettivi hanno occupato la sede dell’autorità portuale per denunciare un sistema basato su grandi opere , privatizzazioni e corruzioni.

Ne parliamo Giovedì 30 maggio alle 20.30 a Bussoleno nei locali dell’Associazione La Credenza.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *