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Bari. Sei studenti denunciati per uno striscione contro la guerra all’università

Sei militanti della nostra organizzazione, tutti studenti dell’Università di Bari, sono stati perquisiti e denunciati nella giornata di sabato 25 febbraio per aver esposto davanti al Politecnico uno striscione – poi sequestrato – di denuncia contro gli accordi tra l’ateneo e le industrie belliche, un’azione compiuta in collegamento con la manifestazione nazionale chiamata dai lavoratori portuali a Genova che ha visto nello stesso giorno scendere in piazza oltre diecimila persone in opposizione alla guerra e dove, come studenti e universitari, ci siamo mobilitati a fianco della lotta per bloccare il transito delle armi nei porti.

Vogliamo subito mettere in chiaro che non indietreggeremo minimamente davanti a queste intimidazioni, siamo convinti delle ragioni della nostra protesta e del fatto che dentro le nostre università debba esserci garantito spazio di agibilità politica e democratica.

La nostra organizzazione da tempo è impegnata nel portare allo scoperto il tema delle numerose relazioni tra industria bellica e mondo accademico. Non solo il Politecnico ma anche l’Uniba sono, infatti, al centro di una massiccia operazione che vede schierati in prima fila industrie belliche e il Ministero della Difesa in ottica di rafforzamento militare del quadrante Mediterraneo.

La guerra in corso in Ucraina, che vede coinvolta l’Italia dentro l’alleanza atlantica della NATO, sta portando ad un irrigidimento del controllo sul “fronte interno” e ad un irrequietudine del controllo politico su quello che si muove nel paese e dunque anche nelle università. Ma non saranno queste denunce a fermare le nostre lotte.

Con ancora maggiore convinzione continuiamo la mobilitazione, diamo appuntamento giovedì 2 marzo ore 15:00 all’ingresso di Via Orbona del Politecnico di Bari per una conferenza stampa.

Foto Patrizia Cortellessa

 

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