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Sardegna. Fogli di via per… “non aver commesso il fatto”

Nei giorni scorsi , mediante una sentenza, il TAR Sardegna ha decretato che i fogli di via emessi dalla questura di Cagliari nei confronti di alcuni attivisti antimilitaristi sono legittimi.

USB ritiene questa sentenza non solo ingiusta ma anche pericolosa.

I fatti innanzitutto: Le motivazioni addotte dalla questura per motivare i fogli di via erano, a giudizio del TAR, di natura “preventiva”, ovvero : Le e gli attivisti in questione sono accusati di: aver preso parte più volte a manifestazioni di carattere antimilitarista,  inoltre… “di essersi aggirati nei pressi del poligono militare di Teulada prima della manifestazione indetta per il giorno 3 ottobre”.

Noi riteniamo questa sentenza pericolosa perché altro non fa che avallare l’operato della questura senza  quasi entrare nel merito della questione,  e, quasi a voler rendere la pillola meno amara, si argomenta  che non si tratterebbe di “misure repressive” ma meramente “preventive”. Come se limitare un diritto costituzionalmente garantito quale è quello della libera circolazione, nonché di manifestare,  non fosse in sé un atto di repressione.

Ed ancora siamo a chiederci: quale sarebbe  il reato di cui gli attivisti si sarebbero macchiati se non quello di essersi recati nelle adiacenze di un luogo per ispezionare il posto dove si sarebbe dovuta  tenere una manifestazione?. Sarebbe un reato pensare e battersi per l’applicazione pura e semplice dell’art. 11 della Costituzione (ancora)! vigente, là dove afferma che “L’Italia ripudia la guerra”?

Troviamo scandaloso che simili sentenze possano essere emesse nell’assordante silenzio della stampa e dell’opinione pubblica, anche di quella che ama definirsi democratica,  questo ci fa venire in mente un periodo buio di un passato non tanto remoto, il periodo in cui si doveva governare senza che” si potesse disturbare il manovratore”.   Sì perché questa sentenza non può essere giudicata come “figlia del caso” ma di un certo clima che si respira nel paese, un clima che sempre più tende a somigliare a quello che si respirava allorchè queste misure vennero pensate, e codificate. Un clima che parla di una Nazione (l’Italia) sempre più coinvolta in scenari di guerra, guerre vere e proprie condotte, in spregio alla costituzione, oltre i confini  con risorse sottratte al mantenimento dello stato sociale e prove di guerra mediante repressione contro coloro che questo clima, questa tendenza vogliono contrastare e si rifiutano di subire.

Uno stato che tende a sottrarre non solo risorse ma  anche diritti alle masse popolari e primo fra tutti quello di manifestare il proprio dissenso alla permanenza delle basi militari della continua militarizzazione e saccheggio  del  territorio, del progressivo smantellamento di quel che resta dello stato sociale.

Se questo è il clima che ha generato una simile sentenza, USB, oltre a dimostrare la propria convinta e incondizionata solidarietà alle e ai militanti antimilitaristi raggiunti da questo provvedimento, si batterà con tutte le proprie energie perché questo clima venga invertito e perché gli spazi di democrazia vengano allargati. Perché ad una politica di guerra e di smantellamento dei diritti si sostituisca una politica di conquista di diritti e di pace e accoglienza.

 

USB/Fed. Sardegna

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