Denunciamo un nuovo grave attacco repressivo contro l’indipendentismo sardo.
Non si tratta di un nuovo procedimento giudiziario, dopo tutti i buchi nell’ acqua che le procure hanno collezionato negli scorsi anni.
Si tratta di un processo molto “vecchio” e di cui abbiamo parlato tante volte, ma che viene utilizzato di nuovo per colpire la militanza politica indipendentista, proprio durante la campagna elettorale per le elezioni regionali.
Oggi durante la seduta della Commissione Parlamentare Antimafia la presidente Colosimo ha definito “impresentabile” Salvatore Sechi, militante e candidato di Liberu, perché fu arrestato l’11 luglio del 2006 durante la famigerata operazione Arcadia.
L’accusa di terrorismo e di appartenere all’OIR e all’NPC fu costruita esclusivamente con intercettazioni tagliate su misura e gli arrestati passarono quasi un anno in carcere, attuando anche uno sciopero della fame contro la deportazione di Bobore nel carcere di Parma.
Insieme ad altri 17 compagni e compagne, dopo 22 anni dai fatti contestati, si trova ancora imputato con l’accusa di associazione eversiva e il processo si preannuncia lungo, nonostante si tratti ancora del primo grado.
Una storia di vergognosa repressione e di mala giustizia sulla pelle di un patriota, che oggi si vede messo all’indice come “impresentabile” mentre è candidato al parlamento dei sardi.
Il suo nome è stato associato incredibilmente a quello di politici accusati di corruzione, concussione e spaccio di droga.
Bobore però a differenza loro può andare fiero di essere stato bersagliato dalla repressione italiana e di essere ancora qui a portare avanti la lotta per l’indipendenza della Sardegna.
Esprimiamo ancora una volta la nostra solidarietà a Bobore e a tutti i compagni e le compagne che si trovano sotto processo.
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