Per il 27 Gennaio del 2024, alle ore 16 con partenza da Via Santa Alenixedda, A Foras e il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina indicono un corteo in solidarietà con il popolo palestinese.
𝐈𝐋 𝐆𝐄𝐍𝐎𝐂𝐈𝐃𝐈𝐎 𝐈𝐍 𝐀𝐓𝐓𝐎
Dal 7 ottobre 2023 (ultima data che ha segnato l’escalation bellica) ad oggi, fra i palestinesi si contano quasi 30.000 mila morti – di cui circa 10.000 bambin*, 1.9 milioni di sfollati, oltre il 50% degli edifici di Gaza distrutti, fame, freddo, mancanza di acqua. Ecco cosa sta succedendo nel Vicino Oriente, dall’altra parte del nostro mar Mediterraneo.
Israele oggi è sotto processo alla corte internazionale dell’Aja, per aver commesso atti che mirano alla distruzione di una parte sostanziale del popolo palestinese.𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐃𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐀𝐓*?
Un genocidio è l’omicidio sistematico di un gruppo (etnico, religioso, razziale o nazionale), al fine di distruggere quello stesso popolo, tutto o in parte. Nel corso della Storia si sono susseguiti diversi genocidi. Ottanta anni fa, durante la Seconda Guerra mondiale, furono gli ebrei, gli omosessuali, le persone con disabilità, i dissidenti politici, i rom etc. ad essere presi di mira dai nazisti e dai loro alleati. L’unico obiettivo era lo sterminio. Come movimento, ma innanzitutto come esseri umani, non possiamo che essere profondamente in disaccordo con ogni politica che preveda l’annientamento dell’Altro.
𝐋𝐀 𝐆𝐔𝐄𝐑𝐑𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐄 𝐃𝐀 𝐐𝐔𝐈
Il genocidio in corso, a danno del popolo palestinese, è un disastro umano che ci coinvolge direttamente. L’industria e la cultura bellica portate avanti dall’Occidente, infatti, mettono le proprie radici nella nostra Isola.
In Sardegna abbiamo il 65% delle basi Nato di tutto il territorio italiano e vi è una delle principali fabbriche di ordigni, l’RWM, che ha contribuito ad uccidere e distruggere popoli e terre in tutto il Medio Oriente.
Questi dati sembrano apparentemente non interessarci, ma significano che:
La preparazione alla morte dei civili ha inizio nella nostra terra: creiamo noi le bombe per distruggerli e prestiamo le terre affinché si esercitino ad uccidere meglio.
Aumentare i finanziamenti all’industria bellica significa diminuire le risorse per la sanità, l’istruzione, le politiche sociali e lo sviluppo sostenibile.
Così come in Palestina è presente l’occupazione israeliana, nei nostri territori insiste l’occupazione della NATO e dello Stato italiano.
𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐓𝐔𝐓𝐓* 𝐏𝐀𝐋𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐄𝐒𝐈
Non vogliamo essere complici di tutto questo!
Noi siamo popoli che cercano di contrastare una cultura e delle politiche scellerate che contribuiscono alla distruzione del mondo.
Siamo popoli che credono nello sviluppo di una società libera da logiche di potere economico egemonico e vogliamo indirizzare le risorse verso i bisogni reali dei cittadini, non verso azioni che ledono tutti i diritti di base.
Agiamo assieme azioni di lotta e solidarietà, per fermare il genocidio in corso e far sì che nessun* subisca più questi atroci crimini. Attiviamoci!
𝐼𝑒𝑟𝑖 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑏𝑟𝑒𝑖, 𝑔𝑙𝑖 ‘𝑧𝑖𝑛𝑔𝑎𝑟𝑖’, 𝑖 𝑛𝑒𝑟𝑖
𝑂𝑔𝑔𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑝𝑎𝑙𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑒𝑠𝑖
𝑄𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑖𝑙 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑜𝑚𝑎𝑛𝑖?
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