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Sardegna. Congresso fondativo di Entula – Indipendentzia e Sotzialismu

In questo periodo storico, caratterizzato dalla crisi generale del capitalismo in tutto il mondo e del sistema coloniale in Sardegna, vorremmo contribuire a creare, insieme a tutte le forze che lottano contro la subalternità della nostra terra e del nostro popolo, un grande blocco anticolonialista di cui essere parte integrante e paritaria.

Pensiamo che sia necessaria una struttura che possa rispondere alla difficile fase storica che attraversiamo, tentando di trasformare gli ostacoli in possibili vantaggi e adattando le nostre idee alle difficoltà del presente per poterlo nuovamente plasmare.

Il 7 aprile scorso ci siamo riunite a Bauladu per partecipare al Congresso fondativo – replicandolo in forma pubblica il giorno della Festa dei Lavoratori – del nuovo partito della sinistra indipendentista: Entula – Indipendentzia e Sotzialismu.

In quella stessa sala di piazza Emilio Lussu a Bauladu, un giorno di 45 anni fa ci fu una riunione di Su Popolu Sardu.

C’erano state da poco le elezioni regionali del 1979, dove Su Pòpulu Sardu si era alleato con il Psdaz nella lista Sotzialismu e Libertade.

Su pòpulu sardu era spaccato e molto indebolito dalle polemiche seguite alla scelta elettorale e dal magro risultato ottenuto dai suoi candidati.

Così a quella riunione, dove parteciparono solo 9 persone, si votò per fare confluire il movimento nel Psdaz e la proposta fu approvata per 5 voti contro 4.

Si trattò di un colpo di mano, che chiaramente fu contestato da tanti compagni e compagne, ma che nel giro di poco tempo portò di fatto alla fine di Su Pòpulu Sardu.

Dopo 45 anni, abbiamo scelto casualmente un posto così simbolico per fare nascere Entula – Indipendèntzia e Sotzialismu, il cui simbolo è una libera reinterpretazione di quello di Su Pòpulu Sardu, riprendendo la Sardegna e la stella, insieme ad un fiore che è da sempre uno dei simboli del socialismo e dell’antifascismo in tutto il mondo.

Sono stati altri 45 anni di soprusi e sottomissione che dobbiamo assolutamente fermare. Per questo abbiamo voluto organizzare il 1° maggio, invitando tante realtà che lottano contro il colonialismo, con l’obbiettivo di iniziare a costruire insieme a tutte loro una Sardegna libera.

Abbiamo invitato compagne e compagni, associazioni, collettivi, sindacati di base, partiti e organizzazioni anticolonialiste alla presentazione pubblica del nostro progetto tenutasi la mattina, in cui abbiamo esposto le tesi politiche, un lavoro di studio e di militanza portato avanti nel corso degli ultimi due anni e mezzo.

Per il pomeriggio invece abbiamo organizzato un dibattito sulle lotte anticolonialiste, che si è dimostrato essere un momento di confronto proficuo per iniziare da subito a costruire unità e coesione con tutte le forze politiche che hanno portato il proprio contributo alla discussione, ponendo le basi per una sana e concreta collaborazione.

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1 Commento


  • Barbara

    salude a tott* pro crasa Bat a essere una rappresentanzia de Tatari in Aristanis? salude e bonus trabagliu,oe este su battoro de Maju

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