Questa mattina la polizia ha circondato l’area della stazione elettrica di Terna in Selargius con lo scopo di sgomberare il presidio presente da ormai più di 4 mesi.
La Sardegna a terra e a mare è presa d’assalto dalle multinazionali dell’ energia, che vorrebbero imporre progetti industriali con pale eoliche gigantesche, migliaia di ettari di fotovoltaico, gasdotti e parchi di batterie al litio, compromettendo irreversibilmente il territorio e la ricchezza che la popolazione ne può trarre, sia in termini materiali che sociali.
In questo contesto il Tyrrhenian Link di Terna , il cavo sottomarino che collegherà Sardegna, Sicilia e continente, sarà uno degli strumenti che renderà possibile il consolidarsi di questa speculazione, fungendo da vera e propria connessione, permettendo che le zone produttive, a sud, siano in grado di esportare l’energia verso il nord industrializzato ed energivoro, le grandi opere e la crescente digitalizzazione.
Il progetto Tyrrhenian Link, con tutte le infrastrutture ad esso connesse, creerebbe terreno fertile per gli imprenditori che vogliono mettere le mani sulla Sardegna, trasformerebbe irrimediabilmente l’agro selargino, e creerebbe i giusti presupposti perché la devastazione si estenda in ogni dove, a terra e a mare.
Infatti laddove sorgerà la centrale del Tyrrhenian Link, anche le proposte di nuovi progetti di accumulo e stoccaggio sono già numerose.
Da anni tante persone si battono contro questo progetto, soprattutto per quel che riguarda le stazioni di conversione e smistamento che occuperebbero 17 ettari dell’agro di Selargius sottraendolo alla campagna e alla produzione agricola.
Sei mesi fa abbiamo visto le prime prepotenze da parte di Terna, che si è presentata con i suoi tecnici e con svariate camionette di forze dell’ordine per intimare ai proprietari che non avevano voluto ancora vendere di accettare bonariamente, pena l’ esproprio.
Nel pomeriggio è stata convocata una manifestazione contro lo sgombero del presidio.
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