Noi di Lungoni per la Palestina denunciamo con decisione ed impegno civile la presenza, da oltre due settimane, al resort Mangia’s di Santa Reparata, di decine di persone che non possono essere presentate come “semplici turisti”.
Abbiamo appurato, attraverso i loro stessi profili social e dichiarazioni raccolte in varie inchieste giornalistiche, che molti di loro sono dipendenti di Cellcom, una delle maggiori compagnie israeliane di telecomunicazioni. Non si tratta quindi di “anonimi vacanzieri”: parliamo di personale di un’azienda esplicitamente coinvolta nel mantenimento e nello sviluppo dell’occupazione israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, come denunciato da ONG indipendenti e dalla stessa banca dati ONU sulle imprese complici del sistema coloniale.
Che siano soldati in licenza o dipendenti di Cellcom, o entrambe le cose, il dato resta inaccettabile: lo Stato italiano, tramite la Digos e le forze dell’ordine, garantisce protezione speciale e scorta con soldi pubblici a rappresentanti diretti di un’industria che trae profitto dall’apartheid, dal colonialismo e dal genocidio del popolo palestinese.
A chi vuole ridurre tutto a una questione di tifo politico da stadio, banalizzando e minimizzando — dicendo “sono solo turisti” oppure “se sono civili va bene” — rispondiamo:
- non è turismo quello di chi porta qui il volto dell’occupazione,
- non è ospitalità quella che mette la nostra isola al servizio della normalizzazione del colonialismo,
- non è accettabile che la nostra comunità veda impiegate risorse pubbliche perproteggere chi è parte attiva di un sistema di oppressione.Per noi di Lungoni per la Palestina è chiaro: i “dipendenti di Cellcom” non sono “semplici turisti”, la loro presenza qui è politica e non neutra. La Sardegna non può essere vetrina per il colonialismo israeliano, né può diventare ulteriore territorio di conquista per imprese che traggono i loro benefici dalla violenza coloniale e dallo sterminio di un popolo.
Per questo chiamiamo la società civile sarda a scendere in piazza:
CORTEO SOLIDALE
per la Global Sumud Flotilla e in sostegno al popolo palestinese. Sabato 13 Settembre, ore 18:00
Località Santa Reparata, incrocio Via Orsa Maggiore / Via Antares Santa Teresa Gallura
Per Chiedere alle ISTITUZIONI LOCALI, REGIONALI, NAZIONALI :
- la fine immediata della scorta e dell’impiego di fondi pubblici per proteggere queste persone (a cui si vengono persino forniti dati sensibili dei cittadini italiani a scopo intimidatorio);
- CHIAREZZA sugli accordi che hanno reso possibile questa situazione;
- di AGIRE interrompendo i rapporti con l’industria del genocidio e SANZIONI lo Stato diIsraeleCHI E’ CELLCOM?
Cellcom è la principale compagnia di telecomunicazioni israeliana. Non è una realtà neutrale:
- è stata inclusa nella banca dati ONU delle imprese coinvolte nelle colonie israeliane nei Territori Occupati;
- secondo dossier di ONG come WhoProfits e AFSC Investigate, fornisce infrastrutture, antenne e servizi nelle colonie e a supporto delle autorità israeliane, contribuendo così al mantenimento del sistema di occupazione;
- per questo, investitori internazionali e campagne di boicottaggio hanno segnalato Cellcom come parte integrante dell’industria che normalizza e rafforza l’apartheid israeliano.Come ha ricordato Francesca Albanese, relatrice speciale ONU, le imprese che operano nei territori occupati “contribuiscono materialmente alla perpetuazione di un regime illegale, che comporta trasferimenti forzati, espropriazioni e violazioni sistematiche dei diritti del popolo palestinese”.COSA E’ IL COLONIALISMO ISRAELIANO?
Quando parliamo di colonialismo israeliano non ci riferiamo a un concetto astratto: significa che
famiglie palestinesi vengono cacciate con la forza dalle loro case, spesso nel cuore della notte, con armi puntate addosso; significa vedere i propri beni distrutti, i vicini arrestati o uccisi; significa che civili israeliani vengono armati e accompagnati dall’esercito per occupare quelle stesse case e quelle terre. È così che, passo dopo passo, si strappa un popolo dalla propria terra per sostituirlo con un altro.
Proviamo ad immaginare se accadesse a noi: se un esercito e civili armati entrassero nelle nostre case per costringerci ad andarcene, lasciando tutto alle nostre spalle. Questo è ciò che ogni giorno vivono centinaia di migliaia di Palestinesi. E non dimentichiamoci dell’orrore senza limite che vivono due milioni di persone (o quel che ne rimane) nella GAZA bombardata, violentata, affamata, totalmente distrutta.
Lungoni per la Palestina
CON LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA!
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
