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Giarre (CT):  1200 chili di prodotti ortofrutticoli sequestrati e trattati come spazzaura

A Giarre, i carabinieri  e i vigili urbani, con il supporto di personale dell’Asp 3 di Catania, hanno condotto un vero e proprio blitz contro i venditori ambulanti di frutta e verdura, sequestrando circa 1200 chili di varie tipologie di merce.

La frutta, in gran parte arance, e la verdura, fra cui 200 mazzi di carciofi, sono state distrutte nello stesso luogo del sequestro, attraverso l’utilizzo di un automezzo della raccolta del rifiuti solidi urbani della Dusty, fra le accese proteste degli ambulanti e dei cittadini arrabbiati per quello che stavano vedendo.

– Secondo i funzionari dell’Asp, la frutta e la verdura messa in vendita ai bordi della strada è stata inquinata dai fumi delle auto in transito. E il sindaco Angelo D’Anna, subito dopo il blitz, ha dichiarato: “Abbiamo approfondito le normative previste per la creazione dei mercatini rionali comprendenti varie tipologie merceologiche, non semplici da implementare per le esigenze igienico-sanitarie esplicitate dall’ASP. Sono state individuate delle aree in cui provvisoriamente potrebbero operare i venditori ambulanti e le proporremo agli stessi nel breve periodo. In questo momento di forte disagio sociale necessita trovare un accordo per poter soddisfare tutte le esigenze, consentendo a chi vuole operare onestamente di poter intanto continuare ad esercitare l’attività in attesa di una più definitiva regolamentazione del settore”.

– “Ho la licenza e tutti i documenti in regola sulla merce acquistata e posta in vendita – dichiara Giuseppe Andò, ambulante nella contrada di Trepunti – e non si comprende la ragione per cui l’Asp abbia deciso di destinare al macero prodotti che sono genuini. Ancora una volta ricorrerò alle vie legali, come l’anno scorso per un analogo sequestro. Il giudice lo ha pienamente accolto, perchè quel provvedimento di sequestro è stato ritenuto affetto da nullità (nda, “per deficit motivazionale”), ordinando la restituzione della merce sequestrata”.

Ma, questa volta, indipendentemente dalla decisione del magistrato, la merce ritenuta inquinata è stata distrutta nel corso dello stesso sequestro.

– ” Ma quale merce inquinata? – dicono altri ambulanti – Quali analisi sono state fatte? Nessuna analisi è stata effettuata sulla nostra merce dal medico dell’Asp , che assieme ai vigili urbani e ai carabinieri, ha trasformato arance, carciofi, pomodori e altro ancora in spazzatura”. “Fanno intendere – aggiugono – che siamo abusivi. Non è vero. Abbiamo le licenze autorizzate dal comune di Giarre. E per i prodotti ortofrutticoli distrutti abbiamo esibito le fatture che attestavano la nostra regolarità e la stessa provenienza della merce. Ma, l’ordine era quello di distruggere frutta e verdura, e le nostre famiglie. E non hanno esitato a fare quello che hanno fatto”.

 

– Come dicono gli ambulanti, l’ordine era quello di distruggere, quindi, di quale accordo parla il sindaco? A Giarre sta montando la protesta dei commercianti ambulanti ortofrutticoli, protesta che potrebbe espandersi a macchia d’olio in tutto l’hinterland jonico-etneo, dove è diffusissima la vendita ambulante di questa tipologia di prodotti e anche di prodotti ittici. Viene da chiedersi, considerando che ci sono norme sanitarie sull’esposizione dei prodotti agroalimentari e ittici, perchè il comune di Giarre, ma vale per tutti gli altri comuni interessati, continua a mantenere attive le licenze e continua ad incassare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, e poi fa largo uso di carabinieri e vigili urbani per reprime e criminalizzare gli ambulanti? Viene da chiedersi, anche, perchè il sequestro-distruzione ortofrutta NON è avvenuto prima delle elezioni di domenica scorsa?

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1 Commento


  • andrea

    il solito stato mafia , vogliono il pizzo dagli ambulanti .Se non gli date 100milaeuro la polizia non vi lascera’ mai in pace verranno ogni giorno a sequestrare tutto fino a quando non pagherete le mazzettone come sempre

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