Martedì 8 maggio, alle ore 10.00 in Piazza Cavour (“Borgo”), in occasione della partenza del Giro d’Italia da Catania, ci incontreremo per fare sentire tutto il nostro dissenso contro la strumentalizzazione dello sport da parte di uno Stato che pratica da decenni l’apartheid nei confronti dei Palestinesi e che non rispetta le risoluzioni ONU sui territori occupati.
Dietro un ingente contributo da parte di Israele gli organizzatori del Giro d’Italia di quest’anno hanno deciso di far diventare lo sport uno strumento di propaganda scegliendo di destinare tre tappe del giro a città israeliane, quasi a ricordare i tempi della Berlino nazista durante le olimpiadi del ’36.
Le tappe
Le tre tappe israeliane prevedono il passaggio dalle città di Gerusalemme, Haifa Tel Aviv e di Be’er Sheva Heilat. La scelta di partire da Gerusalemme non è casuale, soprattutto dopo che il Presidente USA Donald Trump ha tentato di farla dichiarare all’ONU capitale di Israele.
Che, se mai avvenisse, sarebbe l’atto simbolicamente conclusivo dell’annessione dei territori palestinesi.
La data
Così come nel 2008 il Salone del Libro di Torino venne strumentalizzato per celebrare l’anniversario della fondazione dello Stato d’Israele anche il Giro d’Italia viene usato per ricordarne il 70° anniversario oscurando volutamente la data che sancisce la Nakba, ossia la diaspora del popolo palestinese a seguito dell’occupazione del 1948.
Gli interessi italiani politici…
L’Italia ha votato all’ONU per il non riconoscimento ufficiale di Gerusalemme capitale, ma non ha mai smesso di essere “amica” di Israele. In questo modo l’Italia obbedisce al diktat USA di sostenere Israele quale stretto alleato nel Medio Oriente, contrastando anche militarmente ogni paese che vi si opponga come accade con la Siria e l’Iran.
…ed economico-militari
Al di là dello stanziamento per finanziare il Giro, l’Italia intrattiene altri rapporti con Israele di tipo economico-militare. Dal 2005 infatti i due Paesi hanno avviato vari tipi di collaborazione che riguardano la reciproca fornitura di materiale bellico, attività di addestramento ed esercitazioni congiunte e sviluppo e produzione di armamenti. Gli accordi tra le altre cose permettono ad un’impresa privata come Finmeccanica di avviare contratti per un valore di circa 850 milioni di dollari attraverso Alenia Aermachi, Telespazio e Selex Elsag. Più recentemente un accordo di cooperazione militare tra Tel Aviv e Roma ha inoltre permesso all’Italia di vendere l’Opsat-3000 (il satellite lanciato dalla Guyana francese lo scorso agosto che permette di fornire immagini ad altissima risoluzione di qualsiasi parte della Terra), l’aereo G550 Caew e 30 velivoli militari di addestramento avanzato M-346. Tutto questo non è altro che un’ulteriore dimostrazione dei legami tra lo stato sionista d’Israele, cane da guardia nell’area mediorientale, e il blocco occidentale imperialista.
MOBILITIAMOCI CONTRO IL GIRO D’ITALIA
AL SERVIZIO DEI CRIMINI ISRAELIANI
8 MAGGIO h. 10 – CONCENTRAMENTO IN PIAZZA CAVOUR (BORGO)
Comitato catanese di solidarietà col popolo palestinese
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