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Catania chiede rispetto della libertà d’espressione e di insegnamento costituzionalmente garantite

Anche a Catania si è svolto il presidio in Prefettura per chiedere il ritiro della sospensione e delle sanzioni imposte alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria e le DIMISSIONI del ministro BUSSETTI.

Presenti un centinaio di persone, docenti di ogni ordine e grado, studentesse e studenti medi e universitari. Presenti, oltre l’USB, il PC, Potete al Popolo, il Collettivo G. Galilei, il CPO Colapesce, il Fronte della Gioventù Comunista, il PMLI, il PCI, Spazi Sociali Catania, Il Sud Conta, la FGCI e l’Associazione Thomas Sankara.

Per l’ USB presenti rappresentanti della Scuola, degli Enti Locali e della Federazione del Sociale – ASIA. Al megafono gli interventi, a più riprese, di Claudia Urzi’, del coordinamento nazionale dell’USB Scuola e del coordinamento nazionale della Federazione del Sociale USB, Emanuele Feltri, del Partito Comunista, Sesto Sgembri, del PMLI, di Concetto Solano, di Red Militant, Damiano Cucè, di Potere al Popolo.
Una delegazione della Federazione catanese dell’USB (Franco Nobile, responsabile regionale USB, e Alessandro Piccolo, dell’USB Scuola Catania) ha consegnato in prefettura un documento nazionale sulla sospensione della professoressa Dell’Aria:
” Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
La recente vicenda che ha visto protagonista la Prof.ssa Dell’Aria, sanzionata dal provveditorato di Palermo per non aver censurato un video dei propri alunni, sul tema dei diritti umani violati dalle leggi razziali e dal Decreto Sicurezza di Salvini, rappresenta un salto di qualità nell’ormai galoppante regressione politica e culturale del nostro Paese.

Sembra quasi che il ruolo della scuola non sia più, come detta la Costituzione, formare il pensiero consapevole e critico dei cittadini, ma piegare le voci critiche e costringere il malcontento popolare dentro i confini stretti disegnati dal governo di turno.

Nel caso specifico della professoressa Dell’Aria, il provvedimento disciplinare è stato possibile grazie al nuovo codice disciplinare collegato al CCNL recentemente firmato dai sindacati concertativi e dal vecchio governo del PD appena un anno fa.

Questo assurdo provvedimento porta la firma del governo “del cambiamento”, che per bocca del ministro Bussetti ne ha condiviso le ragioni, pur criticandone l’entità. Dal nostro punto di vista il video degli alunni della Prof.ssa Dell’Aria, alla quale va tutta la nostra solidarietà, è espressione della parte migliore della scuola italiana, la parte che sa insegnare e apprendere la storia come una materia viva, capace di spiegare e comprendere il presente attraverso lo studio del passato, nel tentativo di contribuire ad evitare che le tragedie del passato si ripropongano sotto forma di farsa.

Non possiamo certo escludere che tale sanzione nasca anche dalle ambizioni di chi all’interno del Provveditorato abbia voluto lanciare, in piena campagna elettorale, un messaggio politico alla Lega in vista del rinnovo dei vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale siciliano.

Per noi e per gli altri duecentomila cittadini che hanno sottoscritto una petizione promossa dall’Usb, le responsabilità di tutta questa vicenda sono chiare e perciò, affinché questa deriva rimanga momentanea e non diventi un punto di non ritorno, chiediamo:
1) l’annullamento immediato del provvedimento e di tutti i suoi effetti giuridici ed economici;
2) le dimissioni del provveditore di Palermo;
3) le dimissioni del ministro Bussetti;
4) una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri (da indirizzare a tutti gli uffici scolastici d’Italia) di richiamo al rispetto della libertà d’espressione e di insegnamento costituzionalmente garantite. USB PI SCUOLA”.

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