Continua l”aggressione della Turchia nei confronti della popolazione del Kurdistan “siriano”, con l’obiettivo per nulla velato di “spaccare la testa ai curdi” e creare una “zona di sicurezza” in cui rimandare i quasi due milioni di profughi siriani rifugiati in questi anni in Turchia, quei profughi per i quali il fascista Erdogan prende 6 miliardi di euro all’anno dall’Unione Europea per tenerli lontani dai confini e dalle coste europee.
Continua l’aggressione turca mentre nessun Paese al mondo si dichiara favorevole all’attacco turco, ma nessuno muove un dito per fermare Erdogan.
– Da 100 anni, dalla fine della Prima Guerra Mondiale e in base al Trattato di Losanna, il popolo curdo lotta per aver diritto ad avere un territorio stabile, proprie istituzioni, autodeterminazione.
In un secolo di lotta, armata e pacifica, questo Popolo, nonostante tante difficolta’ e non poche contraddizioni, è riuscito a sviluppare proprie forme di autorganizzazione, vere e proprie esperienze di “gestione sociale democratica” della sovranità popolare, senza una centralizzazione autoritaria.
Adesso le combattenti e i combattenti curdi del Rojava hanno dovuto valutare e mettere in pratica l’opportunità di creare un fronte unito con lo stesso Assad, che è pur sempre il titolare della “sovranità” internazionalmente riconosciuta sul territorio che Erdogan vorrebbe occupare.
– In questo scenario difficile la Federazione del Sociale USB Sicilia si schiera, come tutta l’USB, a fianco del Popolo Curdo del Rojava e di tutti i combattenti che in Siria si battono contro qualsiasi forma di imperialismo, contro la presenza della NATO (con l’Italia schierata con postazioni missilistiche in difesa dello spazio aereo della Turchia, come prevede il Patto Atlantico di cui anche Ankara fa parte) e contro le truppe paramilitari Isis/Daesh.
– “Dalla parte dei combattenti curdi e degli antimperialisti siriani”: la FdS USB Sicilia aderisce e partecipa alla manifestazione a Siracusa, sabato 26 ottobre, che in corteo – ore 16:30 concentramento in via Alessandro Specchi- raggiungerà la sede del consolato onorario turco per un presidio di protesta e di controinformazione.
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