Sono passate ormai tre settimane da quando la Regione siciliana ha approvato lo stanziamento di un bonus di 500 euro a sostegno degli studenti fuori sede iscritti negli atenei dell’isola. Tuttavia, dopo tutto questo tempo, ad oggi non sono ancora state specificate le modalità di richiesta per usufruire di tale bonus, delle quali anche gli Ersu siciliani sono all’oscuro.
È in questo momento di incertezza che gli studenti siciliani continuano ad essere lasciati colpevolmente allo sbando da un’amministrazione regionale che, ora più che mai, dovrebbe fornire tutele concrete.
Lo scorso 17 aprile, infatti, la Regione siciliana ha stanziato un fondo di 7 milioni a sostegno delle studentesse e gli studenti siciliani fuori sede, che ha tuttavia escluso gli studenti fuori sede iscritti ad un ateneo dell’isola.
Questa logica discriminatoria, riflesso delle politiche ataviche di divisione della forza lavoro intellettuale, ha dunque deliberatamente ignorato il vissuto di tutti gli studenti fuori sede in Sicilia, costretti anche loro a pagare il canone di affitto per poter studiare in un’altra città, a pagare il vitto, le utenze e il viaggio per poter tornare a casa; dettaglio non secondario per chi è a conoscenza dello stato delle infrastrutture e dei trasporti siciliane.
A tale esclusione ha, in un secondo momento, cercato di porre rimedio la Commissione cultura e formazione dell’Ars (Assemblea regionale siciliana), la quale ha redatto un emendamento che prevede lo stanziamento del fatidico bonus di 500 euro per gli studenti iscritti in un ateneo dell’isola.
Nonostante questo ultimo tentativo di salvarsi da una figuraccia, mettendo una proverbiale pezza ad una situazione drammatica, oggi possiamo chiaramente osservare le conseguenze dovute alla mancata emissione di un bando unico, che ha di fatto portato alla divisione degli studenti siciliani fuori sede in due blocchi distinti.
Tale divisione si innesta sulle politiche discriminatorie a livello nazionali nel settore universitario, riproponendole senza soluzione di continuità in questo momento di crisi economica.
La nostra pazienza è finita!
I fuori sede degli atenei siciliani non meritano questo teatrino fatto di attese estenuati e parole al vento, ma hanno bisogno di aiuti concreti che rendano effettivo il diritto allo studio e all’abitare.
Solo così la scelta di chi ha deciso di restare potrà divenire un’opzione realmente valida, sulla quale poter costruire un futuro nella propria terra!
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