In seguito alle denunce di SLANG USB Catania sulle disastrose condizioni di lavoro delle e dei riders nel capoluogo etneo la sinistra di classe in gran parte è intervenuta pubblicamente per esprime solidarietà ai riders e a SLANG USB.
Ecco in ordine cronologico i loro comunicati.
Potere al Popolo Catania :
“RIDERS COSTRETTI A SCEGLIERE TRA SICUREZZA E RETRIBUZIONE”
La denuncia di SLANG USB CATANIA
Rilanciamo con forza la denuncia di Federazione Del Sociale USB Catania SLANG sulle condizioni di lavoro dei e delle riders di JustEat nella nostra città, costretti a scegliere tra sicurezza e retribuzione!
Una delle conseguenze del recente accordo siglato tra i sindacati confederali e l’azienda Takeaway.com, nota con il nome di JUST EAT, infatti, prevede che lavoratrici e lavoratori debbano utilizzare mezzi propri per svolgere le consegne e che la manutenzione dei mezzi sia sempre a loro carico, snaturando di fatto i contenuti del CCNL di riferimento, quello della logistica, e penalizzando ulteriormente i riders negando la retribuzione giornaliera nel caso in cui il mezzo abbia un guasto, necessiti di manutenzione o sia in qualche modo impossibilitato a circolare!
Naturale corollario di questo accordo, quindi, è che, nel caso in cui il mezzo utilizzato subisca un danno, pur di non perdere il salario giornaliero necessario magari a riparare il danno stesso, lavoratrici e lavoratori del settore siano costretti a non segnalare il problema, mettendo a repentaglio la propria incolumità. In alternativa, segnalando il guasto che poi comunque dovranno riparare autonomamente e a proprie spese, non riceveranno la paga giornaliera.
È un ricatto bello e buono, inacettabile, e che, come rivendica SLANG USB nella nostra città, sarebbe superato introducendo per il settore, e per tutte le piattaforme e le aziende che vi operano, le norme previste dal CCNL della logistica.
Basterebbe, insomma, che la manutenzione dei mezzi fosse a carico del datore di lavoro, per legge responsabile delle condizioni di salute e sicurezza dei dipendenti, che le aziende prevedessero un parco mezzi per dare la possibilità a lavoratrici e lavoratori di scegliere se utilizzare un mezzo proprio oppure no, ma anche la possibilità di mezzi sostitutivi aziendali in caso di guasti e incidenti o un’indennità nel caso un rider fosse impossibilitato a lavorare a causa delle condizioni del proprio mezzo.
Aggiungiamo noi che lavorare per 7,50 euro l’ora e un rimborso chilometrico quasi irrisorio è davvero inaccettabile e che con meno di 10 euro l’ora assicurati, come recita la nostra campagna nazionale, non è possibile vivere, soprattutto a fronte dell’aumento del costo della vita.
In un paese in cui muoiono migliaia di persone all’anno mentre lavorano e in cui aumenta costantemente il numero di lavoratori poveri, questioni come queste dovrebbero essere le priorità di chi ci governa”.
Red Militant:
“Riders: se ti si rompe la bici perdi il turno di lavoro e riparazione a carico tuo.
Questa la politica di JustEat, leader delle consegne a domicilio: l’acquisto e la manutenzione dei mezzi per le consegne è totalmente a carico del rider che se segnala un guasto al mezzo perde il turno oltre che esser costretto a sobbarcarsi del costo di riparazione. Oltre che il carico economico anche la sicurezza è messa a rischio, saranno in tanti a essere costretti a decidere di girare con la bici magari senza freni piuttosto che perdere un turno di lavoro.
Queste scelte contrattuali sono anche il risultato di quanto stabilito dall’azienda insieme ai sindacati confederati, sempre in prima linea per difendere… I padroni.
Diamo la nostra massima solidarietà e vicinanza nella lotta ai riders che in questi giorni stanno lottando per la loro sicurezza e i loro diritti insieme al sindacato di base SLANG USB, chiedendo mezzi aziendali o almeno mezzi sostitutivi in caso di guasti ai propri e che i costi di riparazione siano a carico dell’azienda.”
PMLI-Catania:
“Uniti in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori riders di JustEat , costretti a scegliere tra sicurezza e retribuzione, in lotta per l’applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) della logistica, facciamo più grande il fronte di lotta di tutte le lavoratrice e lavoratori di vari settori lavorativi precari catanesi a lottare per diritti sindacali e contrattuali dove l’USB catanese si sta adoperando per organizzare le lavoratrici e lavoratori”.
Partito Comunista Italiano-Catania
Partito della Rifondazione Comunista-Catania
Sinistra Anticapitalista-Catania:
“La condizione dei riders a Catania è una metafora di un mondo del lavoro sempre più sfruttato, impoverito, segnato da condizioni di sicurezza inaccettabili.
Sosteniamo la denuncia di SLANG USB sul vincolo imposto ai riders di Just Eat su cui viene scaricato ogni onere di manutenzione dei mezzi e tutte le conseguenze dell’eventuali malfunzionamento degli stessi. Si corre così il forte rischio di costringere a comportamenti imprudenti e pericolosi non solo per i lavoratori, ma per la sicurezza pubblica sulle strade.
Il nostro impegno come forze della sinistra di classe è quello di costruire un’attenzione sociale sulle condizioni di questo settore del mondo del lavoro della nostra città, chiedendo un salto di qualità, immediato, sulle tutele, sulle garanzie, sulle retribuzioni. Facciamo appello a tutte le forze politiche, sociali e intellettuali perché contribuiscano a tenere accesi i riflettori sulle condizioni in cui operano i riders e sostengano le loro lotte per la dignità e i
diritti”.
PCL-Catania
“Il Partito Comunista dei Lavoratori di Catania esprime il proprio sostegno all’iniziativa di denuncia di SLANG USB e alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori riders di Catania”.
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