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Catania. Il presidio per dire “NO all’esercito nella scuola!”

Si è  svolto a  Catania, presso la sede catanese dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR), sito in via Pietro Mascagni, il presidio indetto al Movimento NO MUOS in opposizione alla presenza dell’Esercito Italiano nelle Scuole pubbliche dell’isola, presenza sancita, attraverso lo strumento dell’Alternanza Scuola-Lavoro/PCTO, con un procollo sottoscritto fra l’USR Sicilia e il 62° Reggimento Fanteria “Sicilia”. Protocollo che coinvolge studentesse e studenti frequentanti le terze, quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado della Sicilia che dovranno “studiare” in Enti, Distaccamenti, Reparti e Comandi dell’ Esercito italiano che operano in Sicilia.
Il presidio è stato aperto con l’intervento al megafono di Fernando Bella del Movimento NO MUOS, seguito da alcuni interventi di studentesse e studenti che hanno ribadito la loro ferma opposizione al protocollo USR Sicilia-Esercito Italiano.
Dopo gli interventi studenteschi hanno fatto sentire, fra gli altri, la loro protesta Sesto Schembri ( PMLI), Orazio Vasta (USB) e Luca Cangemi (PCI).
Presenti al presidio delegazioni del collettivo studentesco LPS, del Fronte della Gioventù Comunista, del PCL, del MUS-Movimento Universitario Autorganizzato, del CSP- G.GIUFFRIDA, dell’USB Scuola e della Federazione Del Sociale USB Catania.
Presenti anche l’architetto Erasmo Vecchio di “Identità Siciliana” e lo scrittore Mario Di Mauro della “Comunità Terra e LiberAzione”, che annunciano iniziative contro il PCTO.
Nel corso del presidio una delegazione composta da studentesse, studenti e docenti è stata ricevuta dall’USR.
Di seguito il comunicato diffuso ieri pomeriggio dal Movimento NO MUOS, un report sul presidio, l’incontro con i dirigenti del locale “provveditorato” e le prospettive per continuare la  mobilitazione di ieri:
“Un centinaio tra studenti, insegnanti e solidali, chiamati dal Movimento No Muos, ha manifestato oggi sotto la sede dell’USR Catania la propria netta opposizione al progetto di alternanza scuola lavoro, da svolgere all’interno delle caserme dell’esercito italiano di Catania, Palermo e Messina.
Ancora una volta si tenta di imporre un modello autoritario in ogni ambito della società, si normalizza la presenza dei militari in Sicilia, la cui militarizzazione del territorio ha pochi eguali e si pongono le basi per educare i giovani alla disciplina e all’obbedienza, requisiti per poter imporre ai giovani un futuro fatto di precarietà e disoccupazione.
Questa manovra degli organi che governano la scuola appare ancora più grave in un momento in cui i venti di guerra soffiano impetuosi e si prepara il terreno alle prossime aggressioni imperialiste, volte a difendere gli interessi delle grandi multinazionali.
Il presidio si è concluso con un incontro con i funzionari dell’Ufficio Scolastico Regionale a cui, oltre a chiedere la revoca del protocollo, sono state consegnate le prime firme raccolte tra gli  studenti e i lavoratori della scuola.
L’esito dell’incontro lo avremmo, purtroppo, potuto scrivere subito: parole di elogio per il ritrovato “senso civico” degli studenti, frasi come “anche i militari però hanno fatto cose buone”, “è un’opportunità per conoscere storie e luoghi non accessibili a tutti”. Poi incalzati dalle argomentazioni, i nostri solerti funzionari, da novelli Ponzio Pilato, si sono limitati a promettere che  porteranno le istanze dei No Muos ai dirigenti dell’Usr regionale responsabili del protocollo.
Non serviva questo incontro per farci avere poca fiducia nelle istituzioni e per questo non ci scoraggiano le risposte di questo tipo. Continueremo a lottare a fianco degli studenti  contro l’alternanza scuola lavoro, continueremo a lottare contro la guerra e la militarizzazione del territorio.
Prepariamo una grande manifestazione regionale sotto la sede dell’USR regionale.
Costruiamo il campeggio No Muos di questa estate a Niscemi.
Fuori la guerra dalle nostre vite”.

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