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Catania. “No all’esercito italiano nella scuola pubblica”

A Catania, presso il 62° Reggimento fanteria “Sicilia”, sono pronti, per essere attivati, PCTO, alias ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, riguardanti:
riparazioni apparati telecomunicazioni e veicoli;
gestioni magazzini e depositi;
manutenzione del verde;
gestione del servizio cucina e distribuzione vitto.

“Interessati”, loro malgrado, da questa intesa studentesse e studenti frequentanti le terze, quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado della Sicilia che sarebbero reclutate/i , loro malgrado, in Enti, Distaccamenti, Reparti e Comandi dell’ Esercito italiano che operano nell’arcipelago siciliano.
Tutto ciò è reso possibile perché l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con il Comando Militare dell’Esercito Italiano in Sicilia.
Tutto ciò non accade per caso, accade infattu in Sicilia, l’arcipelago di fatto militarizzato, dove impera, da Sigonella a Niscemi ad Augusta a Lampedusa, la presenza di basi degli USA, della NATO e dello Stato italiano, dove, adesso,  un Protocollo ha il fine di avviare e di realizzare ” Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”, ovvero la militarizzazione in Sicilia della Scuola pubblica  attraverso l’utilizzo dello strumento, macchiato di sangue, dell’ ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO/PCTO.

L’USB P.I Scuola Catania e la Federazione del Sociale USB Catania si oppongono a questo abominevole Protocollo e ne chiedono il ritiro,  sostenendo la mobilitazione in corso in Sicilia di studentesse, studenti e lavoratrici e lavoratori della Scuola e di tutte e tutti coloro che si oppongono alla presenza dell’Esercito Italiano nelle scuole e si oppongono ai Signori della guerra, qualunque siano i loro Protocolli!
Giovedì 10 febbraio, ore 10, presidio davanti al “provveditorato” di catania indetto dal movimento no muos per chiedere la revoca dell’abominevole protocollo.

 

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