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Usb, incontro con gli ispettori del lavoro che operano in Sicilia: criticità e proposte

Abbiamo ben presente che l’INL, a seguito del Protocollo d’Intesa con la Regione Siciliana e del D.L. 48/2023, si sia impegnato ad inviare personale in una terra in cui la politica regionale dimostra una grave disattenzione sui controlli ispettivi in materia di lavoro ma non vorremmo che ciò determini condizioni al ribasso per le lavoratrici e i lavoratori interessati.

Per questo mercoledì scorso abbiamo organizzato un incontro con le ispettrici e gli ispettori che operano in Sicilia, a seguito del quale, oltre alla compatta richiesta di restare a lavorare sull’isola e non rimanere in un limbo, sono emerse parecchie criticità relative all’organizzazione, alla programmazione ispettiva e alla gestione del rapporto di lavoro. Le sottoponiamo all’attenzione dell’INL auspicando una rapida ed efficace soluzione.

– Assenza di disposizioni attuative del protocollo d’Intesa Regione Siciliana-INL. Si registra mancanza di direttive operative chiare nell’esercizio dell’attività di vigilanza soprattutto in relazione ai rapporti con gli altri enti (INPS, INAIL e Regione). Manca una commissione regionale di programmazione e non c’è un vero e proprio coordinamento tra le varie forze in campo.

Ovviamente stare sul territorio è ben altra  cosa rispetto a gestirlo da lontano e attribuire, seppur formalmente, la pianificazione degli accessi alla DIL Sud trova limiti operativi abbastanza evidenti.

– E’ in atto una proficua collaborazione con i militari del NIL, al fianco dei quali icolleghi non fanno mancare un notevole contributo. Si comincia a lavorare con gli
ispettorati del lavoro provinciali (uffici della Regione) ma è diffusa la sensazione che si venga adibiti a smaltire l’arretrato degli stessi piuttosto che a potenziare l’attività di vigilanza sui territori. Si segnala anche qualche caso di adibizione a conciliazioni monocratiche, fatto che non sembra in linea con le finalità di un contingente puramente ispettivo.

– Risulta grave carenza di personale ispettivo negli uffici regionali. Sono operativi pochi ispettori tecnici in rapporto soprattutto all’estensione territoriale delle province siciliane. In generale, si registra un certa confusione sul proprio spazio di manovra e sarebbe opportuno un intervento che possa consentire piena autonomia operativa e valorizzazione delle competenze possedute.

Riteniamo sia fondamentale garantire presidi di legalità su tutto il territorio nazionale anche in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e crediamo che, nell’ottica di una mobilità territoriale nazionale (che consenta a tutti di muoversi), si debba cominciare a discutere già nel prossimo incontro con INL dell’invio di un terzo contingente in Sicilia.

Sul punto, chiediamo un ampliamento del personale già a partire dal secondo semestre 2024.

Per USB, come già chiesto a dicembre scorso, sarebbe tempo di convocare un tavolo permanente per approfondire le questioni in campo, non tralasciando gli aspetti
operativi e mettendo al centro la questione della stabilizzazione del personale inviato e da inviare in Sicilia, il quale nutre la speranza di restare e chiede a gran
voce di avere certezza sul proprio futuro lavorativo.

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