Santo Musumeci, presidente dell’ associazione Catania Più Attiva ha pubblicamente annunciato – accanto a lui Orazio Vasta, responsabile provinciale dell’Associazione Inquilini e Abitanti (Asia) del sindacato Usb – una eclatante protesta che interesserà la Ztl-capestro di via Etnea che dovrebbe essere occupata con gli autoveicoli con a bordo persone disabili muniti del pass disabili rilasciato dal Comune.
Musumeci non fa trapelare altro, stessa cosa fa il sindacalista Vasta, ma non è diffile ipotizzare che se le autovetture venissero posizionate di traverso anche i bus dell’Amts sarebbero costretti a deviare il percorso.
Sempre Musumeci rende noto che ha scritto all’ANCI Catania e all’ANCI Sicilia, per chiedere un appuntamento per discutere nei dettagli la questione Ztl-capestro:
“Le leggi nazionali e i regolamenti comunali – scrive Musumeci all’Anci – tutelano in qualche modo il diritto alla libera circolazione con l’automobile anche nelle ZTL o nelle aree pedonali in quanto essa stessa in una interpretazione espansiva, rappresenta un ausilio alla pari di un bastone, di una stampella o di una carrozzina.
Nel 2021 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha creato la piattaforma nazionale Cude per agevolare la mobilità delle persone disabili muniti di contrassegno rilasciato dal proprio Comune di residenza a cui poteva essere associato 1 oppure 2 numeri di targa e il disabile che guidava, oppure che veniva accompagnato poteva attraversa anche le zone con limitata circolazione gestite dai varchi elettronici in tutta Italia e anche nei paese della Comunità Europea.
Ricordo che l’Anci di Catania con grande solerzia mandò al comune di Catania l’invito a iscriversi al Cude.
Sono già trascorsi diversi anni ma al momento il comune di Catania non ha ancora aderito nonostante ci sia stata anche una mozione approvata in consiglio comunale da più di 15 mesi.
Per quanto rappresentato si chiede un incontro per spiegare anche la situazione imbarazzante in cui si trovano i disabili di Catania che si sono visti arrivare una pioggia di multe in base a un provvedimento dirigenziale del Comandante della Polizia Municipale di Catania, dichiarato illegittimo da centinaia di sentenze del Giudice di Pace di Catania che hanno accolto tutti i ricorsi fatti per l’attraversamento dei varchi elettronici delle Ztl“.
E Vasta denuncia che “il Comune di Catania non ha ancora trovato il tempo per istituire il Garante comunale per i diritti delle persone disabili dopo ben 10 anni dalla sua attuazione.
Il Garante non è una figura istituzionale di secondo piano, ad essa è affidata la protezione e la tutela dei diritti delle persone disabili residenti o temporaneamente presenti sul territorio comunale, mediante azioni mirate alla promozione degli obiettivi di qualità della vita, integrazione sociale, inserimento socio-lavorativo, diritto all’abitare, qualità dell’assistenza e maggiore accessibilità dei servizi per le persone disabili, nel rispetto dei principi costituzionali, della Convenzione ONU per le persone con disabilità“.
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