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Sanità: si smantella il pubblico per favorire il privato

Aumento dei tempi di attesa delle prenotazione, lunghe file ai CUP, riduzioni delle prestazioni, sono situazioni di ordinaria amministrazione per le ASL del territorio nazionale che spingono chi può a rivolgersi alle strutture private e chi non può anche a rinunciare alle prestazioni: o siete ricchi o dovete morire!

Per quanto riguarda la Toscana si è già parlato da questo giornale della situazione del centro prelievi Osma di Ponte a Niccheri (FI) in cui sono stati ridotti i prelievi a 80 al giorno per tutto giugno e a 60 a partire dal primo luglio, ciò a fronte di quasi il doppio delle richieste. Non sono state escluse da questo disagio neppure donne incinte e pazienti con terapie salvavita che potevano beneficiare della corsia preferenziale. Attualmente il Direttore sanitario Barbieri e la Direttrice Infermieristica Nerozzi giustificano la riduzione delle prestazioni con l’insufficienza delle “risorse infermieristiche” che sono in ferie! In realtà, come denunciato nei giorni scorsi da Comitato 21 marzo di Gavinana, CPA Fi-sud, Cobas P.I. Usl Toscana centro, c’è la chiara volontà di chiudere, entro dicembre il centro prelievi Osma. Il disegno, secondo le organizzazioni che si stanno mobilitando in difesa del centro prelievi è chiaro ormai da tempo: favorire le strutture private.

Negli anni passati dirigente dell’ospedale di Ponte a Niccheri è stato il dott. Appicciafuoco, ex Direttore sanitario di molti Ospedali fiorentini in cui si è contraddistinto per la “razionalizzazione” (progressivo accentramento dei servizi, riduzione delle attività sul territorio, esternalizzazioni). Il dott. Appicciafuoco è ora direttoredi una struttura privata, il polo sanitario CMT (Centro Medico Toscano multidisciplinare)  con sede a Grassina nel Comune di Bagno a Ripoli ,vicino al presidio ospedaliero Osma. Il Ctm è una delle più grandi strutture private presenti in Toscana in concorrenza con il servizio sanitario pubblico e pubblicizza i suoi servizi e offerte con la diffusione di brochure e depliant nelle strutture dell’ospedale pubblico vicino. Secondo la pubblicità il centro privato Ctm mira a ridurre le liste di attesa a “costi accessibili”. La Rsu Cobas ha fatto richiesta alla Direzione Sanitaria e all’Assessorato regionale di verifica su anticorruzione e incompatibilità.

Nel Comune di Firenze è presente solo un presidio socio-sanitario Asl a dotazione completa, quello di Viale Morgagni. Al presidio di Lungarno Santa Rosa basterebbero poche altre integrazioni per renderlo a “dotazione completa”, invece non sarà così. Come ammesso dall’assessore Funaro in una recente interrogazione in Consiglio Comunale fatta dalla consigliera Amato (Alternativa Libera), ci saranno soppressioni e delocalizzazioni di prestazioni e servizi. Ciò avverrà anche per il Servizio di Salute Mentale che serve l’utenza dei Quartieri 1 e 4 e che svolge servizi e funzioni essenziali per infanzia, adolescenza ed età adulta. Inoltre, alcuni servizi verrebbero esternalizzati alla Croce Rossa, come è già avvenuto in Borgo San Frediano, dove il numero dei prelievi in convenzione con l’Asl è passato da 20 a 60 e sono stati già predisposti gli spazi per altri ambulatori specialistici la cui apertura è prevista per settembre.

Già negli anni scorsi sono stati chiusi i presìdi sanitari nell’Asl 10 di Firenze e del quartiere Gavinana determinando, come denuncia il Comitato 21 marzo,  “disagi, soprattutto per gli anziani, anche a causa degli estenuanti spostamenti da un punto all’altro della città. I cittadini rinunciano ad usufruire dei servizi sanitari e, solo chi se lo può permettere si rivolge a strutture private più vicine a casa. Addirittura, quando i costi diventano troppo onerosi, si rinuncia a curarsi o ad acquistare i farmaci necessari.”

Diversi comitati locali cercano di contrastare questa deriva dei servizi sanitari pubblici, come il Comitato Oltrarnofuturo il Comitato di Resistenza ASL di Santa Rosa, che rilevano come esistano strutture pubbliche in grado di ospitare l’assessorato regionale alla sanità e i servizi sanitari. Mentre i servizi sanitari pubblici sono tagliati, il patrimonio immobiliare della Regione Toscana e delle Aziende Sanitarie della Toscana è in vendita (http://www.regione.toscana.).

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