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I tunnel TAV dello stento che durano da tanto tempo e che non finiranno mai

Un po’ di buon senso: chiudere i cantieri immediatamente!

Il Comitato No Tunnel TAV Firenze chiede ancora una volta che i lavori del Passante TAV siano chiusi definitivamente. La decisione del Ministero dell’Ambiente di chiedere nuove integrazioni sulle terre di scavo è l’ennesima dimostrazione che si tratta di un progetto profondamente e irrimediabilmente sbagliato; lo si sapeva fin dall’inizio, ma si è voluti andare avanti testardamente ad ogni costo.

Si sono cambiate le norme di smaltimento delle terre di scavo, si è fatta entrare – lo dicono le inchieste della magistratura – la camorra per smaltire i fanghi inquinati, si è inutilmente chiamato il CNR a dimostrare che lo smarino si potevano usare per un parco naturale, ma nemmeno questo ha potuto sciogliere il busillis delle terre di scavo.

Un minimo di decenza pretenderebbe che il progetto fosse definitivamente chiuso e che la città dimenticasse questo ventennio in cui si sono spesi 800 milioni per costruire nulla, ma impattando la falda, distruggendo appartamenti, rendendo la vita impossibile a chi ha vissuto fin’ora vicino ai cantieri.

Un anno fa le Ferrovie dichiaravano che i treni alta velocità si sarebbero comunque attestati a Santa Maria Novella, che una stazione ai Macelli non era razionale e gradita ai viaggiatori, che lo scavo dei tunnel sarebbe stato inutile; ma la politica toscana ha visto sulle barricate, a difendere il progetto più inutile che Firenze abbia conosciuto nella sua storia bimillenaria, sia il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani sia il Presidente della Regione Enrico Rossi.

Quali le ragioni di tanto inutile e virulenta battaglia? Forse si devono difendere interessi dei costruttori? O rimediare ad improvvide decisioni di sindaci del PD che hanno già impegnato i soldi previsti dalle compensazioni? O forse c’è semplicemente che ci si rifiuta di riconoscere che i cittadini avevano ragione?

Fatto sta che si è scelto di trasformare la stazione TAV in una fermata di bus! Il Comitato confessa di non riuscire a spiegare questa scelta alle persone; queste non credono alle loro orecchie quando si spiega loro cosa sta succedendo.

Piuttosto che fermarsi si è sfidato il ridicolo senza alcun rispetto per i cittadini che ascoltano ormai rassegnati e indifferenti i deliri della politica delle grandi opere.

Questo ennesimo rinvio dovrebbe spingere comunque anche i più fanatici sponsor dei tunnel a rassegnarsi all’inevitabile e chiudere la vicenda. Non fermarsi subito è comportamento da pazzi.

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