Martedì 5 novembre i lavoratori dell’igiene ambientale AVR, GEECO, e ATI, in appalto Geofor, scenderanno in sciopero, contro l’illegittima applicazione del contratto nazionale nelle loro realtà lavorative (stesso lavoro = stesso salario!) e contro gli annosi problemi economici, organizzativi e in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.
Contemporaneamente continua la lotta dei 50 lavoratori della Piaggio di Pontedera espulsi dall’azienda dopo anni di lavoro precario, nonostante un accordo sindacale che ne garantiva l’assorbimento in pianta stabile. Colaninno ha preferito sostituirli con altri precari, per continuare all’infinito il vecchio gioco della divisione tra sfruttati, al fine di ricavarne il massimo profitto economico e politico.
Due vertenze che hanno molto in comune: la rivendicazione di un reddito uguale e dignitoso per lo svolgimento delle stesse mansioni lavorative, la lotta per la sicurezza del lavoro e nel lavoro, la richiesta di mezzi ed ambienti lavorativi adeguati e dignitosi, la difesa dei diritti e degli accordi sindacali, il diritto al lavoro contro licenziamenti e disoccupazione.
Nell’igiene ambientale, così come in tutti i settori una volta a guida pubblica, abbiamo sperimentato, come lavoratori ed utenti, gli effetti delle privatizzazioni: peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro e salariali, subappalti e precarietà, peggioramento dei servizi sul territorio, aumento degli infortuni, peggioramento del sistema di trattamento rifiuti, aumenti delle tariffe. Occorre lottare per la ripubblicizzazione e reinternalizzazione di tutti i servizi di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti, l’adeguamento normativo e contrattuale ai massimi livelli salariali e di diritti riscontrabili a livello europeo, il rispetto dei massimi livelli antinfortunistici e ambientali, dentro i posti di lavoro e durante tutto il processo lavorativo, il continuo adeguamento dei mezzi di lavoro.
Nel settore privato la sistematica distruzione dei diritti acquisiti ha riportato i lavoratori in una condizione di servitù, attraverso La cancellazione dello Statuto dei Lavoratori, della scala mobile, dell’Art. 18, l’introduzione del Jobs Act e della miriade di contratti che dividono i lavoratori l’uno dall’altro. Alla Piaggio occorre lottare per tradurre lo sviluppo tecnologico di Industria 4.0 in aumento della manodopera, con la diminuzione dell’orario di lavoro a 30 ore e con aumenti salariali, per recuperare i profitti elargiti solo ai consigli di amministrazione. La Piaggio è una industria “sussidiata” dallo Stato attraverso contributi e ammortizzatori sociali, ai quali si aggiunge quella “solidarietà” che costringe i lavoratori a sacrifici in nome del “mercato”. Come tutti i capitalisti, Colaninno socializza le perdite e privatizza i profitti! È ora di dire basta e pensare alla nazionalizzazione di queste industrie mantenute da lavoratori e contribuenti.
Le lotte e le mobilitazioni nell’Igiene Ambientale e alla Piaggio indicano la strada per rimettere in campo quelle energie necessarie a ristabilire un rapporto di forza favorevole ai lavoratori, contro i padroni.
Potere al Popolo ha indetto un presidio per martedì 5 novembre alle ore 16 di fronte al Comune di Pisa per unire queste lotte e rivendicazioni, con l’obiettivo della costruzione di un fronte unico da allargare ad altre vertenze. Solo l’unità del movimento operaio e delle nuove figure del mondo del lavoro potrà strappare diritti e riaprire un orizzonte di rottura del capitalismo, verso una società emancipata dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla natura, verso il Socialismo del secolo XXI.
Facciamo appello alle forze politiche di classe, ai collettivi studenteschi e alle realtà sociali di Pisa ad unirsi a questo momento di mobilitazione e di piazza.
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