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Pontedera. I licenziati Piaggio occupano il tetto del palazzo Blu. No all’accordo bidone

Era dai tempi di Marchionne che non leggevamo un contratto come quello proposto lo scorso 23 gennaio da Piaggio e Fiom Fim Uilm.

Tra le  “perle” del contratto, sottoposto al voto dei lavoratori e degli impiegati in questi giorni, c’è quella di mettere la parola fine alla lotta portata avanti da un anno dalle lavoratrici e dai lavoratori a Contratto a Termine (CT) estromessi dall’azienda, attraverso una lettura dell’accordo del 2009 tutta a favore della Piaggio e contro i lavoratori precari.

La differenza tra la “dottrina” Marchionne, sperimentata sulla pelle dei lavoratori della FCA di Melfi, e quella uscita dalle stanze dei padroni a Pisa sta nel fatto che, allora, la Fiom di Landini finse una opposizione arenatasi nel giro di pochi mesi.

Landini ha fatto carriere in cgil, e ora gestisce un sindacato neo corporativo che prevede la partecipazione attiva dei sindacati complici nella gestione padronale delle aziende. Per portare avanti una linea sindacale del genere occorre sbarazzarsi sia dei delegati riottosi all’interno della Fiom, sia dei sindacati di classe come l’Unione Sindacale di Base che danno filo da torcere a Colaninno, tentando di tagliare fuori i rappresentanti delle RSU e delle RLS interne, accentrando il potere di trattativa nelle mani dei vertici nazionali e provinciali di Fiom Fim e Uilm!
Sembra di leggere una traduzione della barzelletta che dice: “se il popolo non accetta le decisioni del governo basta cambiare popolo…!” Ma c’è poco da ridere e tanto da lottare contro una decisione che fa emergere da una parte l’arroganza di vertici sindacali complici della famiglia Colaninno, dall’altra la loro debolezza, che li spinge a prendere decisioni sempre più antipopolari ed anti democratiche di fronte alla resistenza operaia.

Conosciamo la determinazione dei lavoratori Piaggio e la loro dignità, che non sarà piegata da questi accordi capestro. Bene ha fatto USB a proporre il boicottaggio del referendum. Partecipare significherebbe riconoscere un tavolo di trattativa illegittimo perché non ha mai coinvolto le reali istanze portate avanti dai delegati più combattivi e dal sindacalismo di classe. Bene stanno facendo le lavoratrici e i lavoratori CT ad occupare il tetto di fronte alla fabbrica, per chiedere la loro immediata riassunzione, che passerà anche dalla bocciatura di questo accordo capestro.

Potere al Popolo! è al fianco dei lavoratori Piaggio, per gettare nel cestino questo accordo vergognoso, per il reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori CT espulsi dalla fabbrica, per impedire a Colaninno di continuare ad utilizzare i soldi dello Stato a fini di profitto e di sfruttamento della mano d’opera.

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