Anche Pisa è stata toccata dalla campagna internazionale orchestrata dall’amministrazione statunitense guidata dal “democratico” Joe Biden, nel solco del suo predecessore Trump, ma con maggior ferocia ed astuzia nel metodo utilizzato, attraverso una costosissima propaganda mediatica mondiale accompagnata da tentativi di assalto alle ambasciate cubane e a presidi come quello in svolgimento in questo momento in città.
Una quarantina di controrivoluzionari cubani e latinoamericani provenienti da tutta la Toscana, con una folta schiera di bambini coinvolti in una manifestazione vergognosa, si sono radunati in prossimità della torre di Pisa.
Le immagini che alleghiamo raccontano di un episodio particolarmente odioso, infarcito di anticomunismo e di disprezzo totale dei fatti e della vera condizione che si vive oggi nell’isola, utilizzando anche una fraseologia che ricorda le parole d’ordine della sinistra internazionale, come “El pueblo unido jamas serà vencido” e altre frasi che intendono confondere l’opinione pubblica. Non una parola contro Fidel, ma sì contro l’attuale Presidente Dìaz Canel, a voler separare una continuità stretta nel processo rivoluzionario in atto.
Il feroce embargo USA contro Cuba, aggravato da ulteriori 245 provvedimenti presi da Trump e mantenuti da Biden, viene imputato ai “comunisti cubani” che non vogliono liberare l’isola dalla “dittatura”.
In quella piazza si è rappresentato, per incrementare la propaganda anticubana, un mondo alla rovescia, che gli imperialisti sono costretti a far raccontare a prezzolati per nascondere il fallimento del capitalismo, anche di fronte alla pandemia, che ha visto nei paesi socialisti una risposta incommensurabilmente diversa. Un esempio per tutti: a fronte di 10 milioni di abitanti della Lombardia i morti per Covid 19 sono stati sino ad ora 128mila, a Cuba, che ha 11 milioni di abitanti le vittime della pandemia sono state ad oggi 1.659.
Nella più generale lotta per l’egemonia mondiale, di nuovo, per l’imperialismo l’antagonista principale è il Socialismo. Di questo devono essere coscienti tutti i rivoluzionari e i democratici impegnati contro la barbarie del capitalismo, che lascia miliardi di persone nella miseria e nella morte per covid.
Per questo occorre essere, oggi più di ieri, al fianco della Rivoluzione cubana, del suo popolo e del suo governo.
Chiamiamo tutti i solidali con la Rivoluzione cubana, le associazioni e i partititi ma anche tutti coloro che ricordano il contributo dei medici della Brigata cubana Henry Reeve nelle nostre città devastate dalla pandemia, a scendere in piazza, sabato 17 luglio alle ore 12 in piazza dei miracoli.
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