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Pisa. Vergognosa decisione della Presidente del CNR di sospendere accordi e missioni con la Russia

La presidente del CNR Maria Chiara Carrozza nell’incipit del comunicato che preannuncia la sospensione degli accordi di ricerca con la Federazione Russa dichiara che “…la scienza e la ricerca sono neutre, veicoli di pace e collaborazione”.
Una evidente contraddizione in termini, che ricorda gli ossimori usati in trenta anni di “guerre umanitarie”, pagate dai popoli della ex Jugoslavia, dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Libia della Siria e di altri con milioni di morti . La signora Carrozza si contraddice da sola, usando cinicamente la retorica deviante delle classi politiche alle quali appartiene a pieno titolo.
Chiediamo allora alla Presidente del CNR: i ricercatori russi sono forse responsabili delle scelte del loro governo? Il prodotto della loro ricerca è forse inficiato da un “marchio” slavo/putiniano?
Più in generale, chiediamo alla signora Carrozza: se la scienza e la ricerca  sono veicoli di pace, amicizia e collaborazione tra i popoli perché il CNR nel 2014 ha firmato un accordo quadro con il Ministero della Difesa? La pace e l’amicizia si diffondono sviluppando tecnologia militare?
Contro Israele invece, denunciato recentemente anche da Amnesty International come stato di Apartheid contro il popolo palestinese, nessuna chiusura né boicottaggi. Anzi! Il CNR collabora e promuove progetti con questo Stato che massacra, opprime e tiene in una immensa prigione un intero popolo.
Perché, infine, la signora Carrozza, ex dirigente del PD prima di divenire Presidente del CNR, non ha mai proferito parola sul massacro delle popolazioni del Donbass, che dopo il golpe del 2014 hanno subito aggressioni quotidiane da parte dei battaglioni nazisti inseriti a pieno titolo nell’esercito ucraino? 14mila vittime in otto anni, questo il costo pagato dagli abitanti delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, nel silenzio di tutta la classe politica e accademica italiana.
Per tutto questo crediamo che la decisione del CNR di allontanare i ricercatori russi sia una scelta di campo sciocca e servile, figlia del clima di isteria antirusso fomentato in questi giorni dal governo Draghi e da mass media trasformati in strumenti di guerra.
Una scelta vergognosa e bellicista, da rigettare e da combattere
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