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Rigassificatore a Piombino, il 14 ottobre è sciopero generale

Costruiamo la mobilitazione insieme a tutta la città

Sabato 27 agosto si è svolta la quarta manifestazione  contro il progetto di installare un impianto rigassificatore a Piombino direttamente in banchina a poche centinaia di metri dalle case e dai traghetti per l’Isola d’Elba.

Un progetto che, se non fosse per la violenta campagna mediatica nazionale, qualunque persona non potrebbe che giudicarlo una follia.  Oltretutto in un territorio abbandonato dalle istituzioni Regionali e Nazionali,  inserito all’interno di un’area SIN e con migliaia di operai a 8 anni in cassa integrazione che aspettano risposte.

L’Unione Sindacale di Base si è da subito schierata per il No ribadendo anche la necessità di legare questa importante battaglia a tutte le questioni ambientali che interessano il territorio, a partire dalle bonifiche e alla riconversione della storica acciaieria,  e agli aspetti occupazionali.

Durante la manifestazione del 30 luglio scorso, su indicazione di molti lavoratori e lavoratrici, lanciammo la proposta a tutte le organizzazioni sindacali, di promuovere insieme uno sciopero generale cittadino contro il rigassificatore.  

A distanza di un mese l’urgenza di lanciare un segnale forte con una mobilitazione di questo tipo è ancora più sentita, a maggior ragione dopo le recenti dichiarazioni di Giani, ma le altre organizzazioni hanno deciso, evidentemente, di schierarsi  per il Sì declinando la proposta.

Per questo motivo USB ha rotto gli indugi e durante la manifestazione di sabato 27 ha lanciato la proposta di sciopero generale per il 14 ottobre. Questa data va costruita tutti e tutte insieme a partire dai lavoratori, dai comitati cittadini e da quei soggetti che, proprio in queste settimane, hanno chiesto a gran voce la proclamazione dello sciopero.  

Quel giorno Piombino dovrà lanciare un segnale forte e determinato.

Durante la manifestazione di ieri sono intervenute anche numerose forze politiche, ci auguriamo che le stesse decidano di sostenere questo percorso anche e soprattutto quando le elezioni saranno terminate e il nuovo Governo dovrà decidere da che parte stare.

Per questi motivi nei prossimi giorni proporremo una prima assemblea cittadina aperta a tutti per iniziare a costruire un percorso comune.

NON E’ IL MOMENTO DI ABBASSARE LA GUARDIA

PIOMBINO MERITA RISPETTO
NO AL RIGASSIFICATORE!

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Prosegue a Firenze la battaglia di Piombino: da domani Idra fa la posta a oltranza a “Giani bifronte”

Incubo rigassificatore: presidio davanti alla Regione per salute, sicurezza, economia e ambiente

L’iniziativa verrà sospesa a partire dal momento in cui il dott. Giani darà notizia del consenso al colloquio richiesto e accorderà le risposte ai quesiti posti”: così Idra alla Questura di Firenze nel comunicare le prossime iniziative di “dialogo itinerante” in programma martedì, mercoledì e giovedì in Piazza Duomo, dinanzi a Palazzo Strozzi Sacrati, dalle 11 alle 13.

L’associazione ecologista iscritta al registro regionale del volontariato attende infatti “i riscontri richiesti al Presidente della Giunta Regionale della Toscana e Commissario governativo per l’impianto di rigassificazione progettato a Piombino, dott. Eugenio Giani, nelle note formali del 17 giugno, 12 luglio, 29 luglio, 16 agosto e 24 agosto.

Dopo aver partecipato sabato a Piombino con una propria delegazione a una nuova manifestazione cittadina trasversale che ha visto intervenire anche rappresentanze di Ravenna e Rosignano, e un esponente di Greenpeace, proprio ieri Idra ha commentato con queste parole, sul profilo Facebook del presidente-commissario, l’immagine e la notizia della perturbazione atmosferica il cui passaggio Eugenio Giani annunciava di seguire con la sala operativa:

Lei non pensa, gentile Presidente, che prima di rilasciare interviste a giornali come quella di ieri al “Corriere della Sera” a proposito del fatale rigassificatore di Piombino («Seguo le procedure di legge che in questo caso prevedono che le prescrizioni degli enti sostituiscano la valutazione d’impatto ambientale») smentendo sé stesso (nella veste di Commissario governativo Lei ha solennemente dichiarato infatti il 29 giugno, in occasione della seduta di illustrazione del progetto di rigassificatore a Piombino dinanzi al Consiglio regionale della Toscana, minuto 30:07: “Non esiste nessuna indicazione che mi limiti rispetto alle cose che devo decidere! Non c’è la VIA nella legge sui commissari? Io voglio la doppia VIA!”),

Lei non pensa che prima di affidare al “Corriere della Sera” quelle parole sarebbe stato saggio ricordare cosa è successo alle cabine della ruota panoramica proprio sul porto di Piombino il 18 agosto (l’ha documentato Lei stesso via Twitter), dopo che il proponente SNAM aveva scritto nella “RELAZIONE TECNICA RAPPORTO PRELIMINARE DI SICUREZZA” (pag. 101, paragrafo Trombe d’aria e tornado):“Si può ragionevolmente escludere il pericolo di trombe d’aria per il sito in esame”?

A quale Giani bifronte dobbiamo credere? A quello che si impegna davanti alle istituzioni o a quello che si disimpegna davanti alla ‘grande stampa’? E quale sarà, alla fine, il Giani che decide?.

Ma ci sono numerose altre domande-chiave alle quali Giani finora non fornisce risposta.

Come fa il presidente a vantare una occasione di incontro con la Cittadinanza di Piombino” quando, al contrario, quella comunità non l’ha mai visto, e attende invano da mesi di potergli parlare e di apprendere, in una civile e trasparente riunione pubblica, le caratteristiche dell’intervento che a cui si vorrebbe autoritariamente sottoporla?

O si nutre la speranza che le popolazioni della Val di Cornia, dell’Elba, del golfo di Follonica possano lasciarsi sedurre dal rilancio di vecchie promesse mai mantenute e da qualche elemosina ‘compensativa’ in bolletta?

Come si spiega che il 29 giugno il presidente-commissario abbia potuto presentare al Consiglio regionale un progetto di rigassificatore dentro il porto di Piombino per non oltre 2 anni, e abbia poi ‘scoperto’ solo due giorni più tardi – davanti al Consiglio comunale di Piombino – che il progetto Snam ne prevede invece 25?

Come ha fatto Giani ad accettare dal presidente Mario Draghi l’incarico di commissario straordinario sulla base di un’informazione così fallace? Qualcuno deve aver messo in atto un comportamento gravemente scorretto nei suoi confronti… o è stata una censurabile leggerezza quella di accogliere la nomina da Palazzo Chigi senza aver provveduto alle opportune verifiche?

Perché in ogni caso, essendo cambiati i termini del progetto, Giani non riferisce in Consiglio al riguardo? Idra ha chiesto formalmente un mese e mezzo fa: “Sia urgentemente riconvocato il Consiglio Regionale della Toscana, atteso che la seduta dedicata il 29 giugno all’ascolto della Sua comunicazione sul rigassificatore, al dibattito e alla presentazione, discussione e approvazione di atti riferiti alla comunicazione (mozioni, risoluzioni, proposte di risoluzione), ha dovuto svolgersi nell’ignoranza dei dati qualificanti del progetto, che – circostanza singolare – sarebbe stato consegnato solo 24 ore più tardi: in difetto di informazione risultano infatti inficiati il dibattito e la votazione degli atti”.

Come può pensare poi, il presidente della Regione, che i cittadini amministrati siano così sprovveduti da dar credito alla promessa che il proponente investirebbe per soli 3 anni ben 330 milioni di nave, e tutti gli altri fondi necessari a realizzare e infrastrutturare oltre 8 km di tubazioni, attraverso un sito contaminato di interesse nazionale, per l’allacciamento alla rete di trasporto esistente?

Del resto, il progetto sul quale i cittadini e gli enti istituzionali sono stati invitati a formulare, d’agosto e in fretta e furia, osservazioni e rilievi, recita: “Il sistema di ormeggio è stato dimensionato conservativamente per essere idoneo ad una vita di progetto di 25 anni; in questo caso, l’ormeggio viene definito come permanente e dovrà essere progettato considerando carichi ambientali con un periodo di ritorno idoneo” (REL-CIV-E-00023_Relazione di calcolo per sistema di ormeggio).

Ma quand’anche fosse vero che “Snam aveva chiesto 25 anni, ma ha accettato che siano tre anni e poi costruiremo una piattaforma offshore al largo, come Eugenio Giani dichiara, virgolettato, sul “Corriere Fiorentino” del 23 agosto, perché il commissario governativo non risponde alla più naturale delle domande: dove esattamente si situerebbe l’insediamento di questa piattaforma? nel golfo di Follonica? e chi è poi il soggetto di quel verbo “costruiremo”? sarebbe forse la Regione stessa a farsene carico?

Ancora. Perché il presidente della Regione nel cui territorio è previsto l’intervento non assicura quanto meno il rispetto delle leggi di tutela della sicurezza (Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n. 105 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”) e dell’ambiente (Valutazione di Impatto)?

Ad avviso di Idra, sarebbe suo dovere farlo, a salvaguardia dei cittadini amministrati, dell’interesse pubblico dell’intervento, della stessa dignità istituzionale dell’Ente che sul territorio esercita la propria giurisdizione, a garanzia del diritto delle autonomie locali e della popolazione all’informazione e alla trasparenza.

E sarebbe in ogni caso suo diritto: a lui compete infatti l’esercizio delle funzioni ordinarie di responsabile della Giunta regionale e dei poteri straordinari di Commissario governativo, perché a lui è affidata la competenza esclusiva a rilasciare l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’opera. Promuova egli dunque tramite decreto un’azione normativa speciale di iniziativa della Regione!

Last but not least, è dal 12 luglio che Idra chiede al presidente-commissario un colloquio, anche eventualmente con gli organi tecnici della Regione, giacché l’associazione potrà a sua volta presentarsi con una delegazione interdisciplinare qualificata sul piano delle competenze. Ma da Eugenio Giani non è arrivata alcuna proposta di data. E dunque l’associazione lo attende al varco sul portone di Palazzo Strozzi Sacrati!

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