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Pisa. Mobilitazione sul litorale e presidio ai tre pini contro la nuova base militare!

Si è concluso domenica 21 luglio il presidio del movimento no base ai tre pini.

Sabato 20 abbiamo partecipato alla passeggiata sul litorale per portare tra la popolazione l’appello a unirsi alla lotta contro la costruzione della nuova base militare diffusa nel territorio della provincia di Pisa.

Le ultime notizie parlano di un progetto che coinvolgerebbe 140 ettari, uno spazio enorme che verrebbe tolto alla popolazione e in buona parte al parco protetto di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, in una zona già a rischio vista la presenza di un reattore nucleare e di scorie, senza contare l’ulteriore territorio che verrebbe dato in pasto alla cementificazione.

Dopo questa due giorni ci è ancora più chiaro che una vittoria sarà possibile, impedendo che la base venga costruita, solo con la lotta e il coinvolgimento popolare, in autonomia e indipendenza dal PD e dal centrosinistra che dopo aver sostenuto il progetto della base cerca oggi di farsi una verginità con qualche mozione nei consigli comunali.

Ricordiamo che il Partito Democratico, con Guerini allora ministro della difesa e perno del governo Draghi, ha decretato i primi due DPCM che hanno dato il via libera al progetto.

A livello locale con Giani ha portato avanti il progetto in tutti i tavoli interministeriali, insieme al presidente della Provincia di Pisa Angori e al presidente dell’ente Parco Bani (il primo ad indicare la possibilità di costruire parte della base proprio nell’area del Cisam) di cui è necessario continuare a rivendicare le dimissioni.

Il 20 settembre 2023, la riunione della “Comunità del Parco” aveva dato il via libera alla costruzione della base nel parco grazie all’astensione del presidente quota PD della provincia di Lucca Luca Mensini, della sindaca PD di Massarosa Simona Barsotti e dall’assenza in sede di votazione dei sindaci in quota PD e CSX, Di Maio per San Giuliano Terme e Angori per Vecchiano e provincia di Pisa.

Il Partito Democratico e i suoi accoliti sono tanto responsabili quanto i fascisti adesso al governo e gli amministratori della destra locale in questo nuovo progetto da 520 milioni di euro per la militarizzazione del territorio pisano in funzione del rafforzamento dell’hub bellico NATO tra l’aeroporto militare e la base di Camp Darby, così come insieme in tutte le sedi parlamentari sostengono l’aumento delle spese militari, l’invio di armi all’Ucraina e il sostegno al genocidio in Palestina.

Come Potere al Popolo continueremo a batterci affinché questa base non venga costruita né all’interno del parco né in nessun altro territorio, portando avanti l’opposizione ad un’intera classe politica guerrafondaia come abbiamo fatto nella manifestazione nazionale del primo di giugno che oggi ha intenzione di spendere mezzo miliardo per una base militare in provincia di Pisa, per finanziare le guerre e l’ulteriore esportazione di morte dai nostri territori a discapito del diritto all’abitare, dell’istruzione e della sanità pubblica.

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