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Pisa. La base militare di San Rossore diventa “opera di difesa nazionale”

Anche al Senato passa il decreto Infrastrutture di cui abbiamo ricevuto lo scorso 29 giugno la relazione da parte del governo, in cui veniva indicato l’allocamento dei fondi per le varie opere considerate “urgenti”, tra cui la base diffusa nella provincia di Pisa, con uno stanziamento previsto di 520 milioni di euro. Oggi, questo decreto diventa legge, e la base è “Opera per la difesa nazionale”.

Al di là delle varie criticità che abbiamo più volte indicato, dal foraggiamento della tendenza alla guerra, ormai vista quasi come inevitabile, allo spostamento totale dei fondi dalle spese sociali alle spese belliche, e alle criticità ambientali derivanti dalla cementificazione e dall’alterazione della zona ex CISAM del parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, il fatto che questo decreto sia stato convertito in legge e con questa rapidità è un dato che evidenzia delle ulteriori criticità.

Il motivo per il quale quest’opera va portata a termine in fretta, oltre l’utilità strategica che in uno scenario bellico potrebbe avere, è il rapido aumento di prezzo che stanno subendo le materie prime. Segno evidente, insieme allo smantellamento delle politiche di welfare, di un’economia di guerra volta, com’è stato in passato, al protezionismo.

Per di più, ricordiamo che questo governo ha approvato lo stanziamento dei fondi e preso le decisioni per l’avviamento dei lavori all’oscuro della popolazione, che si è ritrovata di punto in bianco un progetto approvato e prossimo all’inizio dei lavori.

Abbiamo inoltre più volte denunciato la complicità del PD con il centrodestra. Giani, presidente della Regione Toscana, è stato uno dei primi a ricevere il progetto della base e ad affermare quanto ce ne fosse bisogno in tutti i tavoli interministeriali che si sono tenuti sul tema della base.

Il Presidente dell’Ente Parco Bani è stato colui che in prima persona ha indicato l’area ex-Cisam come luogo da prendere in considerazione per la costruzione della base. Nel tavolo interministeriale che si è tenuto il 20 settembre 2023 i sindaci di Lucca e Massarosa (PD) si sono astenuti dal votare per la costruzione o meno della base all’interno del parco, e vista l’assenza degli altri due sindaci del CSX, di San Giuliano Terme e di Vecchiano, la “Comunità del Parco” ha dato il via libera alla costruzione della base.

Oggi, su questo decreto, il PD fa finta di alzare la voce con un inutile emendamento (bocciato) che chiede di ritardare l’avviamento dei lavori al fine di trovare una soluzione migliore.

Chiaramente, la definizione della base militare come “opera per la sicurezza nazionale” servirà anche ad aumentare le misure repressive verso chi si oppone alla sua costruzione, come accadrà con tutte le grandi opere inutili se verrà approvato il nuovo decreto sicurezza a firma Piantedosi-Nordio-Crosetto.

Noi continueremo ad opporci alla costruzione di questa base, come facciamo da due anni insieme al Movimento No Base, alle forze politiche, sociali e sindacali che con coerenza hanno portato avanti questa lotta per il riallocamento dei fondi dalla guerra alle spese sociali, e per evitare il disastro ambientale annunciato che questa base porterebbe al nostro territorio.

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